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Torre di Controllo

Lino Vuotto, giornalista di TTG Italia
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Zhulhany che vide Italia-Spagna

"Mi chiamo Zhulhany e ho 88 anni. Gran parte di voi non mi conosce, normale che sia così; però quelli della mia età qui a Kiev hanno visto un'infinità di cose, nel bene e nel male, e possono raccontare storie che ai più giovani di oggi appaiono ormai inverosimili.

Nella mia lunga storia ho avuto incarichi importanti e per molti anni sono stato una star nel mio piccolo sotto l'impero sovietico. Poi con l'avanzare dell'età e l'arrivo dei primi acciacchi ho dovuto cedere il passo e per gli incarichi più importanti hanno preferito uno più giovane, lasciando a me gli affari interni, non vedendo più nessuno in arrivo da oltrecortina.

I tempi poi sono cambiati, anche se devo ammettere che in questo momento nel mio Paese non tutto va per il meglio. Io nella mia vecchiaia cerco di fare la mia parte e in questi giorni ho anche avuto il mio momento di gloria, tanto che il mio nome è finito anche sui vostri quotidiani.

Giusto qualche giorno fa ho assistito all'arrivo delle squadre di Italia e Spagna per la finale. Ho visto lo sguardo fiero e i baffoni di Del Bosque, il sorriso paterno del vostro allenatore, Prandelli. Poi i vari Cassano, Balotelli (inconfondibile. Ho letto la sua storia. Che roba), Buffon e dall'altra parte Iniesta, Casilla, Torres. Che ragazzoni.

So che la Spagna ha vinto 4-0, ma faccio i complimenti anche all'Italia, non era facile arrivare in finale. Ora torno al mio via vai quotidiano. Un saluto".

Estratto dal racconto dell'aeroporto Zhulhany di Kiev, che conquistò la ribalta nel giorno in cui atterrarono le squadre finaliste di Euro 2012. E scusate se è poco.

Twitter @linovuotto

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