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The Matador

Josep Ejarque, professionista in Destination Management e Marketing
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Mi aspettavo di più...

Un documento così importante, come il Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia, intitolato 'Turismo Italia 2020 Leadership, Lavoro, Sud', non va letto e giudicato in fretta, ma va ben analizzato e studiato. Questo di fatto è quello che penso e che ho sempre detto a tutti coloro che mi hanno chiesto un parere in merito.

In definitiva, non ne ho un'opinione negativa ma onestamente mi aspettavo di più: mi sembra infatti un documento programmatico più che un piano strategico. Evidenzia infatti con precisione e chiarezza le criticità per lo sviluppo di una politica del turismo in Italia, ossia i problemi di governance, l'assetto normativo, i trasporti e le infrastrutture, la marginalità del turismo nella politica di sviluppo del Paese, la frammentazione della catena decisionale tra Governo e Regioni, la situazione del ricettivo con le problematiche di qualità e di standard, la mancanza di investimenti, l'assenza di una promozione coordinata del Sistema Italia, le difficoltà dell'Enit, ecc... Insomma, tutte realtà vere e condivisibili, ma che, già sappiamo, non sono state approfondite molto di più.

Anche la definizione delle azioni e le azioni stesse proposte sono condivisibili e logiche; sicuramente diverso sarà metterle in atto. Però, in sostanza, non c'e nulla che non sia condivisibile. Tuttavia, onestamente, nel complesso sembra un po' poco. Lo ripeto: mi aspettavo di più.

È chiara la volontà di fondo di giustificare il ruolo del Governo e soprattutto dell'Enit. Non a caso si parla del suo rilancio, entrando proprio nel dettaglio e nello specifico delle sue funzioni e delle sue attività, sottolineando però anche quanto sia importante dotare di portafoglio il Ministro del Turismo.

Tutto nuovamente condivisibile, ma la sensazione è che si ragiona poco in ottica di mercato e soprattutto del nuovo paradigma del turismo. Si ragiona con l'idea dei Poli Turistici, i cosiddetti magneti, e la prioritizzazione di alcuni di questi, continuando però a mantenere intatta la logica del turismo di destinazione invece che adottare quella del turismo esperienziale o motivazionale.

E quali sono le guide per lo sviluppo di territori o destinazioni di cui non è polo ne magnete? Sembra che per vincere la sfida del turismo in Italia basti puntare sulle 4 città top e i poli prioritari. Un Piano Strategico del Turismo Nazionale deve indicare le linee di sviluppo, i binari per tutti gli attori che costruiscono e gestiscono il prodotto Italia così come il prodotto micro devono seguire. E su questo proprio non ci siamo: non sono stati fissati né indicati i main product del Paese né tanto meno la strategia per i prodotti trasversali. Anzi, si ritorna all’utilizzo dei cosiddetti ‘itinerari trasversali’, quando è ormai evidente che funzionano poco. Non si parla neanche di strategia di prodotti di alto valore aggiunto né di  prodotti Premium, ecc.

Insomma, mi aspettavo di più. Come per esempio capire quale è l'impostazione dell'operatività territoriale. Cosa se ne fa degli Stl?, uno dei grandi fallimenti degli ultimi anni!

Grande attenzione viene dedicata ai Brics, con tanto di focus specifico. Niente da ridire, ma mi sembra che la maggioranza dei turisti internazionali che arrivano in Italia - e che sicuramente continueranno ad arrivare - non giungano dai Brics. Cosa facciamo? Ci dimentichiamo dei tedeschi, degli inglesi, degli olandesi, dei francesi? L’Italia è ormai un prodotto di short break e sono proprio questi mercati classici, come anche quelli dell'Europa dell’Est, a sostenere le aziende del turismo italiano. E qual è la strategia nazionale? Quali le priorità indicate alle Regioni?

Non si parla di processi di reengeneering delle destinazioni, né di processi di  miglioramento dell'eccellenza turistica. Senza ombra di dubbio, le sette linee guida indicate sono corrette e condivisibili, ma sicuramente ne mancano altre.

In definitiva, non si può dire che sia un brutto Piano Strategico, ma in ogni caso mi aspettavo e soprattutto desideravo di più per il bene del turismo italiano. Sento di poterlo affermare con una certa sicurezza perché di National Masterplan Turistici e di Piani Strategici del Turismo ne ho visti parecchi.

In sostanza, il ‘Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia: Turismo Italia 2020 Leadership, Lavoro, Sud’ ha sicuramente una buona valutazione, ma non è da 10 e lode. Non vorrei che sia un altra occasione persa!

Twitter @josepejarque

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