Ultimo aggiornamento alle 15:54
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L’Europa spinge gli investimenti sul turismo digitale

La via d’uscita dall’odierna crisi del turismo è la digitalizzazione. “La pandemia sta accelerando tendenze di cui parlavamo da anni - ha rilevato al Buy Tourism Online di Firenze Valentina Superti, direttore DG Grow per la Commissione Europea - ma rispetto alle quali esiste ancora troppo scarto fra realtà e aspettative dei viaggiatori. Oltre il 50% degli europei intervistati desidera vivere vacanze sostenibili, ma meno di 2/3 delle strutture ricettive sono dotate dei requisiti minimi di digitalizzazione, con aree dove l’adeguatezza scende sotto il 40%”.

Un allineamento tecnologico risulta indispensabile anche per sfruttare appieno la generazione di big data di cui le imprese turistiche sono produttrici ideali, contribuendo ad esempio a prevenire i fenomeni di overtourism o a indirizzare lo sviluppo delle politiche territoriali.

“Basti pensare al successo del Covid certificate - aggiunge Superti - adottato in tempi record da 27 governi dell’Unione Europea, ma in grado di collegare alla nostra piattaforma altri 75 Paesi nel mondo, al punto d’aver prodotto oltre 600 milioni di download: grazie all’interscambio dei dati digitali è stato possibile tornare a regolamentare i flussi europei in tempi record”.

Senza decisi investimenti in questa direzione, però, appare difficile un recupero entro il prossimo anno del turismo ai livelli pre pandemici: sino al 2019, infatti, l’Unione Europea ha rappresentato la prima destinazione di visita al mondo (con oltre il 37% d’arrivi internazionali), generando attraverso il turismo il 10% del proprio Pil.

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