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Mobile economy in Italia, una realtà che vale 26 miliardi di euro

È un universo in espansione, quello della mobile economy, che si compone dei tanti elementi che hanno come denominatore comune l’utilizzo della rete in mobilità. Oggi questo universo vale in Italia 25,7 miliardi di euro, cioè l’1,65 per cento del Pil nazionale, e le stime dicono che nel 2017 arriverà a valere 37 miliardi di euro, pari al 2,3 per cento del Pil del Paese.

Per tracciare il profilo della mobile economy, che secondo Event Report nell’ultimo anno ha incrementato il proprio valore complessivo del 23 per cento, l’Osservatorio Mobile Economy del Politecnico di Milano parte dai numeri, indicando che entro fine anno circoleranno in Italia 40 milioni di smartphone e 10 milioni di tablet e che già oggi, in un giorno medio, 18 milioni di persone accedono al web attraverso dispositivi mobili, contro i 13 milioni che vi accedono da computer.

Protagonista e traino della mobile economy è il mobile commerce, cioè gli acquisti online effettuati tramite smarphone o tablet, il cui volume nell’ultimo anno è aumentato del 55 per cento. Una seconda componente di crescita sono gli investimenti degli operatori di telefonia mobile in reti 3G e 4G, aumentati del 39 per cento: le nuove reti LTE (le reti mobili a banda larga parte dello standard 4G) coprono già l’80 per cento della popolazione italiana e continuano a espandersi.

Un altro aspetto della mobile economy è l’”internet delle cose”, che con già 8 milioni di oggetti connessi alla rete cellulare vale oltre un quinto del mercato e cresce del 28 per cento: i principali ambiti di sviluppo sono ascrivibili al mondo dell’auto (le smart car connesse) e a quello domestico (la cosiddetta smart home dotata di sistemi di automazione e domotica connessi in rete).

Metà della mobile economy è ancora legata ai ricavi derivanti dai servizi tradizionali degli operatori di rete mobile, cioè telefonia e messaggistica, anche se nel 2014 questi servizi hanno subìto un calo a doppia cifra (-16 per cento), a vantaggio della spesa in connettività dati, che è aumentata del 14 per cento e vale il 16 per cento del mercato.

Sono invece in pieno boom, con una quota del 14 per cento del mercato e un incremento del 24 per cento, gli investimenti delle aziende per lo sviluppo di app e soluzioni mobile sia per supportare i propri processi interni sia per sviluppare la relazione con i consumatori.

"Prevediamo che la mobile economy cresca con un tasso medio annuo del 14 per cento fino al 2017 grazie soprattutto allo sviluppo di alcuni trend - afferma Marta Valsecchi, responsabile della ricerca -. Il mobile payment esploderà nei prossimi 3 anni, trascinato dalla componente proximity payment, cioè i pagamenti in prossimità effettuati con lo smartphone (tra 2,5 e 5 miliardi di euro) e dalle transazioni effettuate attraverso i mobile POS per acquistare beni e servizi (circa 2 miliardi di euro)".

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