Ultimo aggiornamento alle 08:04
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Da Cattolica a Phuket
in Land Rover:
Franco Tura racconta
il suo Oriente

di Isabella Cattoni

“Ancora ricordo quella volta, quando, per vincere la scommessa con un albergatore di Phuket, io, mio fratello Pietro e un paio di amici partimmo da Cattolica in Land Rover alla volta della Thailandia. Un viaggio di quattro mesi, durante il quale ci siamo alternati per poter continuare a seguire anche le attività in Italia. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta!”.

Sembra passato un secolo da quegli anni Novanta – “Non ricordo la data esatta, ma ho ancora tutto documentato in un libro fotografico” – e l’Oriente non è più lo stesso, ma la passione per il Sud-est asiatico di Franco Tura (nella foto), condivisa con il fratello Pietro e il figlio Filippo, non è cambiata.

Anzi, racconta il general manager di Mosaico, “Il nostro tour operator è oggi più vivo che mai e finalmente riprende a correre insieme all’Oriente”. Una ripresa per la verità “avvenuta in ritardo rispetto ad altre aree del mondo e ancora complicata dal raddoppio dei costi dei voli a lungo raggio. Ma finalmente destinata a durare”.

Tura riprende il filo dei ricordi: “Ci siamo sempre divertiti, fin da quando negli anni Ottanta abbiamo deciso di cominciare a fare i tour operator per passione, partendo proprio da quella Thailandia che amavamo in modo particolare per averci viaggiato da giovani. Grazie alla relazione d’amicizia con l’allora direttore commerciale di Thai Airways, Sergio Lezoche, cominciammo a programmare i viaggi estendendo via via il raggio d’azione ad altre mete che ci piacevano. E che andavamo a visitare in prima persona… insomma, un lavoraccio!”. Sono quelli gli anni dei primi cataloghi, prevalentemente fotografici, una vera rarità per quei tempi e tratto distintivo dell’operatore.

Poi il Covid, imprevisto e devastante, che ha bloccato ogni entusiasmo e chiuso le porte dell’Oriente e del mondo intero.

Adesso però c'è la voglia di ripartire, tornando a programmare viaggi in Indonesia, Laos, Cambogia, Vietnam, Filippine, Malesia e nell’amata Thailandia. Riprendendo le fila di un discorso antico, che con i residenti e i collaboratori locali non si è mai di fatto interrotto.

E con un grande cruccio: quello di aver dovuto al momento sospendere i viaggi in Myanmar, “Un Paese bellissimo che abbiamo nel cuore. Pensi che mio fratello Pietro ha sposato una ragazza birmana”.

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