Ultimo aggiornamento alle 17:45
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Michele Serra e la barriera sottile

di Remo Vangelista

Michele Serra inizia forse a perdere la pazienza. Dopo stagioni di attesa e sguardo puntato verso la fine del tunnel ora mostra insofferenza verso una situazione sempre complessa. Passata l’estate delle mille speranze si ripiomba nell’autunno e nell’inverno delle restrizioni.  

Così l’imprenditore di Torino ha affidato ai social il suo pensiero del momento.

Serra segnala che l’avvio del terzo anno dell’era Covid deve portare a qualche riflessione e bisogna capire prima di tutto “da dove arriva la forza di ripartire ancora una volta a dispetto di tutto, pianificando investimenti e strategie? La coscienza che il turismo è importante, serve alla gente e costruisce relazioni. E la certezza che a questo punto solo una barriera sottile ci separa dalla riapertura delle frontiere. Il mondo non può più andare avanti con questa tattica suicida del terrore e dell’isolamento”.   

Dice quello che pensano in tantissimi, anche se sfiniti da questi pochi mesi di attività e lunghi periodi di silenzio e chiusure.  Difficile sedersi al tavolo e progettare a fronte di restrizioni poco chiare e risposte istituzionali inferiori alle attese. Serra conclude dicendo che arrivati a questo punto è quasi stupito “dalla capacità di resistere indomiti perfino alle peggiori avversità”.
Proviamo a pensare (come dice il presidente del Quality) che la riapertura sia vicina e metta fine alla tattica dell’isolamento.

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