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Cristina Peroglio, giornalista di TTG Italia
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Lost in Ventotene

Come credo molti altri, qualche anno fa entrai nel tunnel di 'Lost', il telefilm che raccontava di quell'aereo precipitato su un'isola deserta. Scopertolo quando ormai si era alla terza stagione, mi facevo incredibili full immersion di 5 o 6 puntate a sera, per recuperare il tempo perso.

Al di là di quello che hanno dichiarato qualche giorno fa gli sceneggiatori, ossia che qualche puntata fosse totalmente inverosimile (l'ha detto con altre parole…), mi ha sempre lasciata perplessa la storia di quest'isola che compariva e scompariva sulle mappe. Finché.

Finché non mi sono imbattuta in un'isola simile. Ovviamente, in Italia.

È l'isola di Ventotene.
Che, come quella di Lost, compare sulle mappe solo una volta ogni 4 anni, quando ci sono le elezioni europee. Lì, infatti, furono messi al confino, (oltre a Sandro Pertini), Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni. E lì scrissero il manifesto di Ventotene, il documento ispiratore dell'Unità europea.

Ventotene, così, ricompare in campagna elettorale, con tanto di processioni a visitare il carcere borbonico e sfilate di politici in cerca di popolarità.

Ma l'esilio dei padri della Patria e dell'Europa è solo l'ultimo di una lunga storia di confini. La prima ad essere mandata sull'isola, lontana da Roma, fu Giulia, figlia di Ottaviano Augusto, ragazza un po' troppo 'allegra' per i criteri di integrità morale che l'imperatore voleva dare al suo regno.

Sui banchi del liceo, io e la mia compagna Monica ce la immaginavamo, poveretta, alle prese con questo padre austero e francamente un po' noioso, e facevamo il tifo per lei.

Ventotene, però, è anche teatro di un esperimento. Nascosta e poco glamour, lontana dalla mondanità, sull'isola è nato il progetto 'Amo Ventotene', un piano di promozione turistica che sfrutta internet, i social network e la condivisione di esperienze fra ventotenesi e turisti per valorizzare l'appeal di una vacanza sui 2 chilometri quadrati di territorio.

Nato nel 2008, il progetto a piccoli passi ha messo in rete imprese e servizi al turista e porta a scoprire il lato storico e archeologico dell'isola, quello naturalistico degli appassionati di birdwatching e di sub, quello balneare. Lo fa attraverso l'offerta del territorio (per dire, ci sono anche i wedding planner che vi organizzano un matrimonio sull'isola, volendo) e attraverso i racconti di chi c'è stato, di chi è passato, di chi torna perché, dicono, di quest'isola ci si innamora.

E quando si spengono i riflettori della breve notorietà, dicono, l'isola scompare.

E torna alla sua magia.

twitter@cperoglio

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