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Cristina Peroglio, giornalista di TTG Italia
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È il cinema, bellezza!

Ho in mente questo post da tanto tempo, ma ogni volta che fisso la pagina vuota le mani scrivono, autonomamente, di altro. Paura? Probabilmente sì.

Ci voleva la #MuseumWeek per convincermi che era il momento di raccontare.

Perché questa è la storia di un grande amore.

Dal 2000 a Torino ha aperto il Museo del Cinema, così come lo conosciamo oggi. Il Museo c'era già, ma la nuova sede, all'interno della Mole Antonelliana, ha in qualche modo rivelato al mondo cosa c'era di magico e nascosto nella pancia di Torino.

Io non ci sono mai entrata. Una laurea dimenticata nel cassetto da 20 anni mi imponeva di saper chiamare per nome troppe cose di quella magia. Non potevo. Non mi sentivo in grado.

Poi è arrivata una signorina piccola piccola, con gli occhi azzurri spalancati sul mondo. Che in una domenica di pioggia mi ha chiesto: "Mi porti?".

Così ho preso tutto il coraggio che ho (poco poco, ma c'è) e siamo andate. Non una, ma, negli ultimi 4 anni, almeno 6 volte. Perché quando c'è una domenica di pioggia, arriva la richiesta: "Mi porti al museo?". Non precisa neppure più quale museo: per mia figlia, il museo è quello del Cinema.

Perché è bello. Lo è davvero: la Mole è uno spettacolo fuori e dentro.

Perché si può giocare. E questo non vale solo per i bambini: si può provare a far funzionare le macchine del cinema, si sperimentano i trucchi cinematografici, si vede la magia e come la magia nasce.

Perché è come un fuoco d'artificio. Giri l'angolo ed è come quando esplode un fiore di fuoco. Resti con la bocca aperta e il fiato mozzo, perché sì, era quello che desideravi, e ancora non lo sapevi.

Ma il perché più grande del successo del Museo del Cinema di Torino è che fa venir voglia di tornare.

O, come ha detto mia figlia, di viverci.
"Posso venire a vivere qui?", ha chiesto alla terza visita. "A Torino?" ho domandato.

"No, mamma. Proprio qui dentro" ha risposto seduta sotto la statua del dio Moloch di Cabiria.

Ognuno ha i figli che si merita.

twitter@cperoglio

Leggi anche: Torino, museo del cinema
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