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Cristina Peroglio, giornalista di TTG Italia
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Viaggio agli Inferi con Sibilla

Che poi mi piacerebbe. Soprattutto oggi, soprattutto in questi giorni in cui tutti siamo un po' disorientati fra lo spread e i dieci saggi, mi piacerebbe tanto, lo ammetto, poter prevedere il futuro.

Insomma, io lo dico: da grande, mi piacerebbe fare l'oracolo.
Secondo me, tempo un paio d'anni, e tornerà ad essere una professione di gran successo, vista l'insicurezza in cui siamo piombati.

La 'signora degli oracoli', la Pizia di Delfi innanzi tutto, mi ha sempre affascinata. Questa ragazza che profetizzava grazie ad Apollo, per altro uno fra gli Dei più asettici del pantheon greco, tutta immersa nella luce. Salvo poi, guardando bene, profetizzare seduta su una spaccatura del terreno fumigante, l'omphalos, l'ombelico del mondo.

La storia è deliziosamente truculenta, pur nascosta nella luce di Apollo: la spaccatura del terreno, in realtà, probabilmente era una camera sotterranea. E lì sotto c'era un pentolone, dove ribollivano le membra straziate di Dioniso, gemello sciagurato dell'algido Apollo, da lui ucciso, en passant, per dominare il mondo.

Conosco meno una delle sue tante sorelle, la Sibilla Cumana.

Di lei so che stava vicino Napoli, nei pressi del lago d'Averno, un posto non propriamente salubre, visto che gli antichi ci mettevano le porte dell'Inferno. L'altra cosa che so, e che mi rende Sibilla assai simpatica, è il desiderio che ha espresso ad Apollo. Il dio innamorato le chiese che cosa volesse. Lei disse 'l'immortalità', ma essendo un po' svagata (e quanto mi riconosco….) si dimenticò di aggiungere 'l'eterna giovinezza'. Dicono che diventò una vecchina piccina piccina, rattrappita così tanto che la misero, per non perderla, in una gabbietta da uccellini nel tempio di Apollo.

Le molte cose che non so di Sibilla me le vado a far raccontare raccogliendo un invito che mi è arrivato oggi nella posta: Bussate alla porta degli Inferi, dice.

Sarà poi così male, rispetto a questa vita?

Bussate alla porta degli Inferi è una manifestazione, arrivata alla VII edizione, che si svolge fra Bacoli e Pozzuoli, proprio sulle rive del Lago d'Averno, e grazie alla collaborazione di numerose associazioni del territorio porta, per quasi un mese, a scoprire la porta degli Inferi e tutta l'area dei Campi Flegrei fra miti, viaggi, enogastronomia e scoperte.

C'è di tutto in programma dal 6 al 28 aprile: da tour in barca per vedere il lago e la costa flegrea da un altro punto di vista ad una caccia al tesoro per i bambini, dalle visite archeologiche ai concerti, alle proposte particolari, come la due giorni a scoprire il territorio senza macchina fotografica, solo con un taccuino per gli schizzi. Per ripercorrere le orme del Gran Tour degli artisti dell'Ottocento.

Io nell'antro della Sibilla ci vado.
Sai mai che scopra una vocazione; di questi tempi, può tornar utile.

twitter @cperoglio

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