Quando mi chiedono perché faccio questo mestiere, mi viene sempre in mente una frase di un grande giornalista. "Poter capire, voler spiegare", diceva Walter Tobagi.
Che è anche, e soprattutto, un modo di vedere la vita e il mondo.
Fin da quando ho memoria, voler capire per poi raccontare, spiegare, è stato il motore delle mie azioni.
In modo particolare, mi succede quando viaggio.
Non so a voi, ma a me non basta mai, soltanto, vedere.
Io voglio sempre capire, son noiosa, non mi basta mai solo il rumore di fondo dei luoghi. Voglio capire come si vive, e perché si vive così.
E se potessi aprirei le porte delle case, stringerei mani, e mi metterei seduta a chiacchierare sui terrazzi e ai tavolini dei bar, per capire la vita dei posti che vedo.
Son sempre stata convinta che si trattasse di un fenomeno fastidioso, ma tutto sommato superabile. Poi, ho scoperto che si chiama 'turismo esperienziale'.
E quanto mi ha confortato, negli anni, veder comparire nelle attività promozionali degli enti del turismo (ovviamente, stranieri) proposte di 'lives like a local', per conoscere più a fondo dinamiche e realtà dei luoghi turistici.
Ora, finalmente, mi vien da dire, qualcosa di simile è comparso anche in Italia.
Si chiama 'Adotta 1 turista' ed è un'iniziativa lanciata IT.A.CÀ migranti e viaggiatori, Festival del turismo responsabile. In sostanza, è un concorso: si raccolgono idee, itinerari nascosti e segreti, passeggiate del cuore, oppure corsi di cucina, o anche la disponibilità ad ospitare su un divano per la notte o a tavola a pranzo un turista. Per offrirgli la possibilità di vivere, non soltanto di viaggiare, dentro questa bella Italia.
Il concorso è aperto fino a fine maggio e ci saranno anche dei vincitori, per l'idea che verrà maggiormente votata online.
Io non partecipo, lo dico subito.
Partirei troppo avvantaggiata, dopo una vita passata a cercare di capire (carpire, forse) sempre qualcosa in più dai luoghi che ho visto.
Ma chi vince i premi, me lo dica.
Verrei volentieri a vivere, anche per un giorno soltanto, quell'Italian way of life che spesso ci dimentichiamo di declinare al meglio.
twitter@cperoglio