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Cristina Peroglio, giornalista di TTG Italia
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L'inverno delle ciaspole

Domenica scorsa, mentre ciondolavo pigramente gli sci da una seggiovia, ho visto delle macchie colorate muoversi sulla neve, sotto i miei piedi.

Zompettavano con grinta risalendo il pendio che io facevo trasportata dal mezzo meccanico. Poi son sparite in un boschetto, e io ho avuto la netta sensazione che fossero elfi dei boschi.

La mia amica Francesca, che è donna di mondo, mi ha informata che, lungi dall'essere la visione una conseguenza del bombardino* che avevo in corpo, le macchie di colore non erano altro che signori a bordo delle ciaspole.

Le ciaspole, questo strumento sconosciuto.

Racchette da neve si chiamavano anni fa, ma adesso tutti hanno deciso di adottare il termine ladino, e da qualche anno son di gran moda.
Non c'è micro stazione sciistica in Italia che non proponga un passeggiata con le ciaspole di lunghezza differente e con percorsi e suggestioni particolari.

Francesca le ha provate. Essendo, come dicevo, donna di mondo, è stata invitata ad una ciaspolata già un paio di anni fa. Il commento è stato: "Bello eh, ma una fatica!".

Va detto, però, che noi siam ragazze da sci. La maggior fatica che contempliamo è scendere per le piste; la prospettiva di un pezzetto da fare in salita, a scaletta magari, già ci fa mancare il fiato, le gambe e tutto l'entusiasmo.

Ma la cosa mi ha incuriosita. Così ho iniziato a cercare. Scoprendo, tra l'altro, che la ciaspola è un tratto comune, una sorta di identità nazionale delle zone di montagna: Alpi o Appennino che sia, le racchette van di moda dappertutto.

Poi, cerca e ricerca, ho trovato la mia ciaspolata. A Cervinia. Discesa serale da Plan Maison a Breuil, con sosta in baita per la cena o per un aperitivo.

A parte l'aspetto della neve by night, che quest'anno sembra essere un must (e non possiamo farci mancare nessun must), mi piace la sosta per cena e soprattutto il fatto che si va in discesa.  

La salita è tanto comoda, a bordo della funivia.

* bombardino: trattasi di bevanda a vario livello alcolico, a base di vov, servita bollente con panna montata nelle baite in mezzo alle piste da sci.

twitter @cperoglio

Leggi anche: neve, valle d'aosta
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