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Cristina Peroglio, giornalista di TTG Italia
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In alto i calici

Se sei nato in Italia, un po' è vero che il vino ti scorre nel sangue.

Anche se vivi in città, pure se sei affogato nella pianura e le colline da vino sono solo un miraggio bucolico, quando arriva settembre cominci a sentire un friccico, e fai sogni di grappoli e bottiglie. La cosa stravagante è che questo profumo di vino e di mosti lo sente anche chi, come la sottoscritta, non distingue un pampino da una foglia e chi (NON come la sottoscritta) è perfettamente e orgogliosamente astemio.

Sarà che tutti, a scuola, abbiamo imparato filastrocche e poesie su vini e tini (con buona pace di Carducci, che scriveva San Martino a novembre), sarà che tutti abbiamo almeno un amico che aveva un nonno, uno zio o anche solo un cugino alla lontana che aveva un pezzetto di vigna, ma a settembre chi più chi meno sente nell'aria il profumo di uno dei più antichi riti della terra: la vendemmia.

Ha intercettato benissimo questo desiderio agreste il Movimento Turismo del Vino, che a settembre lancia, dal Nord al Sud della penisola, 'Benvenuta Vendemmia'. Quest'anno la festa dei vigneti è iniziata lo scorso fine settimana: degustazioni, visite alle cantine, visite alle aziende produttrici. E, mossa geniale, la possibilità di trasformarsi per un giorno in vignaioli. Raccolta delle uve e pigiatura del vino sono il piatto forte delle giornate fra i vigneti: la sera torme di turisti inzaccherati e pieni di polvere tornano a casa soddisfatti, con le mani piene di bottiglie, marmellate, magari anche biscotti tipici del luogo.

E se può far sorridere l'immagine di questi 'cittadini' che vogliono provare la vita della campagna, va detto che dal 2004 questa iniziativa riesce a portare da Cinto Euganeo (provincia di Padova, Veneto, 2067 abitati) a Malvito (provincia di Cosenza, Calabria, 1888 abitanti) un flusso di turisti così consistente da far crescere di anno in anno le aziende agricole che aderiscono.

La festa della vendemmia va avanti fino all'inizio di ottobre, su e giù per l'Italia con un calice in mano.

Twitter @cperoglio

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