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Lady Globetrotter

Pamela McCourt Francescone, Giornalista giramondo
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Quel tavolino al bar

Ho letto con piacere la graduatoria delle '20 esperienze imperdibili a Malta' pubblicata recentemente da Lonely Planet, perché ho visitato Malta una ventina di volte e mi è rimasta nel cuore.

Leggendo la graduatoria mi è venuto in mente come ogni anno, nella notte degli Oscar, mentre mi trovo d'accordo con molti dei film, degli attori e dei registi premiati, mi dispiace sempre per i bravi candidati a cui non è andata la statuetta.

La stessa cosa mi è successa leggendo questa graduatoria di Malta. Perché, nonostante elenchi doverosamente le attrazioni più importanti e molte cose interessanti da fare nell'arcipelago, non fa menzione di una delle particolarità che più mi era piaciuta di Malta.

Ma torniamo alla graduatoria. E allora, come non approvare l'esperienza che troneggia al primo posto, 'A passeggio per La Valletta', dal momento che la piccola capitale maltese è un compendio di storia e tradizioni, nonché l'anima complessa e fascinosa dell'isola?

O ancora la terza esperienza, 'Pranzetto a base di pesca a Marsaxlokk', una deliziosa cittadina con un lungomare costellato di piccoli ristoranti che servono pesce freschissimo appena sbarcato dalle caratteristiche barche decorate con l'occhio di Osiride.

Gli amanti dell'arte, poi, approveranno il numero dodici, 'La Con-Cattedrale di San Giovanni', dove ci sono due stupendi capolavori del Caravaggio: 'La Decollazione di San Giovanni Battista', l'unica tela che reca la firma del grande artista seicentesco, e il bellissimo ritratto di San Gerolamo.

E come non essere d'accordo con la settima esperienza, Comino? Mi ricordo che anni fa c'era una sola auto sulla minuscola isola, quella dell'unica famiglia che viveva lì. A Comino si va per nuotare nella Laguna Blu, una splendida baia con bassa acque limpide dalle mille sfumature di turchese.

Al quattordicesimo posto troviamo Gozo, la sorella più piccola di Malta, dove ai campi verdi e ai piccoli villaggi fa da cornice il profondo blu del Mediterraneo. E non poteva mancare 'La cucina secondo i maltesi', che si colloca al sedicesimo posto con gustose specialità come il croccante pane 'ftira', i 'pastizzi' di pasta sfoglia ripieni di ricotta o piselli, le polpettine 'bragioli' e il Cisk, l'ottima birra locale.

Malta è tutto questo ma anche molto di più, e infatti la graduatoria elenca 20 esperienze. Ma per me i redattori non hanno tenuto conto di una cosa imperdibile e imprescindibile per chi vuole scovare la vera anima di queste isole: il contatto con la gente del posto.

Per una volta lasciate nella valigia la guida turistica e sedetevi al tavolino di un bar per bere un caffè o una birra al caldo sole di Malta. Troverete che la gente vi sorride e vi saluta. Perché anche se sono isolani, i maltesi sono espansivi, simpatici e allegri. Amano chiacchierare, e poi quasi tutti parlano bene l'italiano. E allora quale modo migliore per scoprire qualche gioiellino nascosto, imparare un'usanza locale o farsi suggerire il nome di un ristorantino dove i turisti non arrivano? Perché i maltesi sono sempre pronti a svelare i segreti delle loro isole, soprattutto a chi dimostra di apprezzare il 'slow tourism',  cioè le cose più semplici e genuini. E a Malta certamente non mancano.

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