Ultimo aggiornamento alle 14:41

Lady Globetrotter

Pamela McCourt Francescone, Giornalista giramondo
|

Quei sapori di Suchitoto

Leggendo del primo viaggio della mia collega Cristina Peroglio e dei gelati della sua infanzia in 'L’Italia in un cono' mi sono tornati in mente dei momenti speciali. Il primo riguarda il gelato come era in Irlanda ai tempi della mia infanzia. Noi i coni non li avevamo, o forse non erano ancora arrivati nella piccola città nelle campagne irlandesi dove la mia famiglia si era trasferita per qualche anno.

A scuola andavo con la bicicletta, e sulla via del ritorno mi fermavo sempre al piccolo negozio che vendeva caramelle e cioccolatini 'al pezzo' e il gelato, un blocco rettangolare bianco, o bianco e rosa, sul quale il negoziante tracciava delle righe per tagliarlo in fette uguali. Su ogni lato della fetta poggiava una cialda color miele ed era pronto il 'tramezzino' di gelato.

Poteva essere di una o più righe, ma per me due era il numero perfetto. Abbastanza grande da durare fino al cancello di casa, ma non troppo ingombrante, così riuscivo a mangiarlo con una mano mentre con l’altro guidava la bicicletta.     

L’altro ricordo del gelato, anche se il gelato nel senso puro della parola non c’entra, è molto più recente e risale a solo tre o quattro anni fa, quando mi trovavo nel Salvador, un Paese con molte cose in comune con l’Irlanda di allora: un paese rurale, con una storia travagliata e sanguinosa, e con una popolazione garbata e sorridente. Stavo a Suchitoto, un piccolo gioiello a due ore dalla capitale San Salvador e mi trovavo sulla piazzetta centrale che è di una bellezza mozzafiato. Piccola, circondata da basse case coloniali colori pastello con portici, e dominata da una splendida chiesa candida, con il sole allo zenith in un cielo terso e azzurro quella mattina sembrava una scenografia creata da un grande regista per la Cavalleria Rusticana.

Era l’ora dell’uscita della scuola, e i ragazzi correvano, ridendo e chiacchierando. Ad aspettarli all’angolo due artigiani. Uno con una vecchia bicicletta che era stata adibita a macchina per le grattachecche, e l’altro con un piccolo rimorchio con centinaia di noci di cocco fresche e in mano un lungo machete. E sono stati presi d’assalto dai ragazzi che compravano bicchierini di ghiaccio tritato insaporiti con sciroppi colorati, e noci di cocco con cannucce per sorseggiare il rinfrescante latte. E ho pensato: che bello che ancora vengono apprezzati i sapori semplici e rispettate le tradizioni d’altri tempi, alla faccia della Coca Cola e dell’Algida!

Twitter @pamelamccourt

Leggi anche: El Salvador, Irlanda
/* */

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA


I blog di TTG Italia non rappresentano una testata giornalistica poiché sono aggiornati senza alcuna periodicità. Non possono pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001. Le opinioni ivi espresse sono sotto la responsabilità dei rispettivi autori

Torna su
Chiudi