Sabato scorso Papa Francesco è salito a bordo di un Airbus A330 dell'Alitalia. Destinazione Cuba.  

Il giorno prima mi trovavo da Gammarelli, il negozio storico di Roma una sartoria specializzata in abbigliamento ecclesiastico dove sei generazioni della stessa famiglia hanno vestito papi, cardinali e vescovi. Compreso Jorge Maria Bergoglio.

Incuriosita dalla presenza di un americano di mezza età che stava allegramente provando vari tagli di zucchetto - il copricapo a forma di calotta indossato dalle più alte autorità ecclesiastiche compreso il Papa - mi sono avvicinata e gli ho chiesto come mai questo acquisto così particolare.

"Sono l'inviato di un quotidiano di Filadelfia", mi rispose sorridente, "e domattina parto per Cuba insieme al Papa. E siccome la tradizione vuole che sui voli papali al giornalista che porga uno zucchetto al Santo Padre, lui lo scambia con quello suo. Questo zucchetto che sto per comprare mi va molto largo, ma i miei amici nella sala stampa del Vaticano mi hanno detto di prendere uno XL".

Francesco. Un Papa che non accetta le mezze misure.