Ultimo aggiornamento alle 11:54

L'isola fiscale

Giulio Benedetti, Dottore Commercialista
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Dichiara il vero...

Di recente ho trovato un vecchio manifesto 'promozionale' dell’Intendenza di Finanza (l’antenata dell’Agenzia delle Entrate): “Dichiara il vero, non ingannare la madre di tutti”.

Il manifesto è davvero curioso e mi ha suscitato diverse riflessioni.

Innanzitutto il messaggio (“dichiara il vero”) che viene accompagnato da una immagine a dir poco inquietante: il contribuente in ombra, quasi un 'uomo nero' (presunto colpevole, a prescindere?), la cui unica parte del corpo non in ombra è la mano che compila la dichiarazione dei redditi, mano che viene 'accompagnata' da quella della nazione Italiana, rappresentata dalla nota 'Italia turrita' (la personificazione nazionale dell’Italia, nelle vesti di una giovane donna che veste una corona fatta di cinta e torri): è curioso come a 65 anni di distanza la 'mano invisibile' non sia più quella della donna turrita bensì quella dello SdI, il Sistema d’interscambio, quel 'grande fratello' che monitora (e conserva) in tempo reale tutte le fatture elettroniche da noi emesse!

Altro spunto di riflessione deriva dall’utilizzo di questo manifesto: vuole ricordare ai contribuenti che “la dichiarazione dei redditi deve essere presentata entro il 31 marzo 1954”: soltanto 3 mesi dopo la fine dell’anno precedente!
Se venisse proposta una scadenza del genere oggi, nel 2019, quando le dichiarazioni dei redditi si presentano entro il 31 ottobre (10 mesi dopo il termine dell’anno solare) ed ogni anno viene proposta una proroga, ci sarebbe una sollevazione popolare!

Sono passati i decenni ed è stata introdotta la telematica, i computer che dovrebbero velocizzare ed automatizzare i lavori, la 'semplificazione' sbandierata da ogni governo che si è succeduto: eppure i tempi di presentazione delle dichiarazioni fiscali sono più che triplicati rispetto al 1954, quando di tutta la tecnologia che abbiamo oggi a disposizione non vi era traccia, i documenti venivano presentati cartacei (e disordinati) al commercialista che li sommava manualmente riportandoli sulla 'Vanoni' (non la cantante, ma il modello dichiarativo che prende il nome dal ministro delle Finanze che l’aveva elaborato) restituendo poi al cliente il fascicolo della documentazione e la ricevuta della raccomandata postale di consegna.

Infine l’ultimo messaggio del manifesto: “Gli uffici dell’Intendenza di finanza sono a vostra disposizione con spirito obiettivo” (c’era bisogno di specificarlo?); “Una dichiarazione fedele è la migliore difesa contro le contestazioni e le penalità”.

Ecco: qui riconosco la nostra amministrazione finanziaria e nonostante siano passati ben 65 anni ogni anno questi termini ci vengono riproposti con sempre maggior vigore: uffici a disposizione, spirito obiettivo, ma attenzione a contestazioni e penalità.

E qui ognuno di voi può aggiungere il suo commento….

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