Ultimo aggiornamento alle 15:06

L'isola fiscale

Giulio Benedetti, Dottore Commercialista
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Le proroghe e i condoni della nuova stagione fiscale

Con la nuova legge di bilancio in arrivo per l’anno 2018 e le imminenti tornate elettorali all’orizzonte, si sta delineando la prospettiva di nuovi “incentivi” (definiamoli così) all’adeguamento fiscale dei contribuenti.

Le proroghe di scadenze fiscali sono ormai una costante: quest’anno è stata concessa addirittura la proroga “postuma” (comunicata dopo che la scadenza era già trascorsa) mentre il “nuovo spesometro 2017” è stato prorogato già 4 volte (e non è finita qui…).

Anche i condoni non si fanno mai troppo attendere: probabilmente l’ultima volta che sono stati chiamati in questo modo era il lontano 2003 (sotto Governo Berlusconi) ma negli anni si sono succedute diverse iniziative alle quali sono stati assegnati nomi esotici (“voluntary disclosure”, per il rimpatrio dei capitali detenuti all’estero e non denunciati) o criptici (“definizione liti pendenti”) che di fatto altro non sono che la medesima opportunità di ridurre il carico delle sanzioni per chi non ha rispettato le scadenze.

Per il 2018 già si vocifera di nuova possibilità di definizione delle liti pendenti (cioè possibilità di chiudere il contenzioso già avviato con il fisco, con versamenti ridotti di sanzioni) e di riapertura della “rottamazione delle cartelle Equitalia (ora “Agenzia Entrate Riscossione”).

Di fatto queste iniziative sono tutte dettate da necessità di breve termine (aumentare il gettito per rispettare i parametri di bilancio imposti dall’Europa) e non da quello che dovrebbe essere il fine di un’attività di condono: cioè “cancellare il passato” al fine di avviare una riforma tributaria senza i pesi di questioni irrisolte.

Perché, in fin dei conti, se molti italiani non versano le imposte non è sempre per volontà di evadere, bensì per due serie di problemi: la mancanza di liquidità (mancano di fatto i soldi per pagare le imposte) e la mancanza di chiarezza del fisco (ingarbugliato in una marea di adempimenti) che induce spesso a commettere errori non voluti.

Nel momento in cui ciò che dovrebbe essere un evento eccezionale (una proroga di versamento, un condono) diventa la regola, il rischio diventa quello di perdere sempre più il contatto con le reali esigenze dei contribuenti, limitandosi a vessarli con una serie di pesanti adempimenti dichiarativi e, periodicamente, a “premiarli” con proroghe e condoni.

Di fatto si incentivano i “morosi” a versare in ritardo quanto dovuto abbuonando loro le sanzioni, alla faccia di chi, magari con sacrifici, ha versato entro le scadenze.

Fino a quando anche questi ultimi non si adegueranno all’ormai diffusa idea che le scadenze fiscali non sono poi così perentorie.

Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.eu – www.iva74ter.it

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