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L'isola fiscale

Giulio Benedetti, Dottore Commercialista
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Iva su autofatture tour operator: come verificare che sia tutto ok

Notizia di questi giorni, tra le più preoccupanti per le agenzie viaggi che nella maggior parte dei casi non vivono stagioni particolarmente gloriose, è quella dell’ Iva 'inglobata' nelle commissioni riconosciute dai tour operator, e oggetto di autofattura, notizia della quale si discute su tutti i mezzi di comunicazione di settore a seguito dell’allarme lanciato da Fiavet Emilia Romagna – Marche.

Non entro nel merito della querelle (che si definirà, a mio modo di vedere, nella corretta verifica dei rapporti contrattuali tra tour operator e agenzie), ma in questo mio intervento cerco di chiarire in cosa potrebbe consistere il 'danno' per le agenzie e soprattutto come possiamo verificare che le autofatture siano correttamente emesse dai tour operator.

Come noto, periodicamente, i tour operator inviano alle agenzie viaggi, assieme all’estratto conto dei prodotti venduti con gli importi da versare, l’autofattura con le provvigioni maturate. Queste provvigioni, come da normativa, sono assoggettate ad Iva se relative a prodotti con destinazione (completa o mista) Italia o Ue, mentre non sono assoggettate ad Iva se relative a prodotti con destinazione (completa o mista) Extra Ue.

Quindi per i prodotti Italia o Ue, da sempre, le agenzie viaggi leggono sull’autofattura l’importo della loro provvigione ed anche l’importo dell’Iva, quest’ultima interamente a carico del tour operator.

L’Iva indicata in autofattura, quindi, non riguarda l’agenzia viaggi né per la parte finanziaria (non è da pagare: ci pensa il tour operator), né per la parte contabile (non è da registrare in contabilità, anche in questo caso 'ci pensa' il tour operator).

Ora, leggendo le ultime notizie pare che alcuni tour operator abbiano deciso di conglobare l’importo della suddetta Iva nella commissione spettante all’agenzia, diminuendo quindi l’importo spettante di diritto a quest’ultima.

Con un semplice esempio numerico: se prima si percepiva una provvigione per (ipotesi) 100,00 euro di provvigioni per un pacchetto Ue, e l’autofattura riportava appunto i 100,00 euro di provvigione più i 22,00 euro di Iva al 22 per cento, (quindi un totale di autofattura di euro 122,00); adesso pare che alcuni tour operator stanno inviando autofatture per un totale di euro 100,00, comprensivi di Iva: cioè provvigione euro 81,96 e IVA euro 18,04.

In questo consiste il danno: è evidente come l’ammontare della provvigione risulti ridotto (da 100,00 euro a 81,96).

Che cosa dovrà fare, l’agenzia viaggi, per verificare se effettivamente sta accadendo tutto ciò?

Prima di tutto, se viene recapitata una autofattura con indicazione dell’Iva non saltiamo subito a conclusioni affrettate. Come ho scritto sopra: da sempre per le operazioni Italia o Ue, l’Iva viene evidenziata in autofattura.

Sarà invece importante verificare bene che l’importo della provvigione calcolato corrisponda a quanto indicato nel contratto stipulato col tour operator, al netto dell’Iva: cioè l’Iva sarà un importo a parte, aggiuntivo da indicare in autofattura, ma che non deve essere in alcun modo 'sottratto' dal totale della provvigione così come prevista da contratto.

Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti Milano – www.studiobenedetti.eu

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