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The White Lobby, un contest per ripensare gli hotel

Ripensare la funzione degli hotel nelle grandi città italiane. Studio Speri lancia un concorso di idee riservato a studenti e giovani architetti under 35, per ricreare le lobby degli alberghi e spazi che i visitatori possano condividere con la comunità locale, attraverso un’innovazione dell’hospitality più inclusiva e meno esclusiva.

Ampliare contemporaneamente la fruizione della struttura ricettiva per l’ospite e far sì che questo, riporta HotelMag, si traduca in nuove opportunità di reddito per gli hotel, attaccati dall’espandersi dell’extralberghiero. L’opportunità arriva con The White Lobby, iniziativa promossa da L4 – dipartimento di Design e Architettura afferente a Studio Speri, società di ingegneria civile che opera con il patrocinio di Federalberghi Roma, Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza e Oice.

Il bando, le cui candidature si potranno presentare sino al 2 settembre 2019, è rivolto a studenti e giovani professionisti al di sotto dei 35 anni di età e si pone come obiettivo la trasmissione di un’idea diversa per le strutture ricettive, la promozione di un loro miglioramento e la loro trasformazione in luogo di incontro, specialmente in un contesto come quello della Capitale, ma anche per tutta l’Italia.

Per immergere il visitatore nella cultura locale, le aree di maggior impatto sono le aree pubbliche, quali spazi comuni di musei o parchi, ma anche le lobby degli hotel giocano un ruolo di rilievo. La nuova concezione delle hall-lobby determina un ripensamento totale nell’intera organizzazione planimetrica dell’hotel, non solo per il tipo di servizi offerti, ma anche e soprattutto per le caratteristiche spaziali e degli elementi d’arredo.

“Oggi il dibattito ruota attorno alla reception e su come trasformarla in un salotto – commenta Alessandro Zucconi, presidente Gar-Giovani Albergatori Romani di Federalberghi Roma -. La sfida è riuscire a scoprire le necessità dei viaggiatori, e per questo abbiano sposato l’idea di The White Lobby. Ci siamo resi conto che, di fronte alla concorrenza nel campo dell’ospitalità, dobbiamo far fronte a un abbassamento della redditività della camere da contrastare con altre fonti di reddito, da ricavare all’interno dell’edificio stesso. L’opportunità di coinvolgere i giovani può essere decisiva perché chi guarda con occhi diversi al nostro mondo potrà arrivare a nuove ispirazioni che abitudini consolidate impediscono di vedere a chi, come noi, vive ogni giorno l’albergo”.

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