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Le cinque regole d'oro per fare carriera nel turismo

Cinque semplici regole possono bastare per assicurarsi una prospera carriera nell’industria del turismo. Le ha elencate Roberto Gentile (nella foto), consulente di retail turistico e blogger per TTG Italia, dal palco della Talent Arena di TTG Travel Experience.

Finire in tempo gli studi
Prima regola, non perdere tempo con gli studi. “La prima cosa che guardo in un profilo junior è se abbia finito gli studi in tempo – spiega Gentile –. Dà idea che la risorsa abbia intenzioni serie. Perciò, finire in tempo e nel frattempo fare qualcosa di coerente”. Un canale preferenziale per lanciarsi nel travel può essere la scelta di un corso di laurea in Economia, Giurisprudenza e Ingegneria gestionale, “facoltà coerenti con ciò che ricercano le grandi aziende”.

Conoscere l’inglese
La conoscenza dell’inglese “è ormai scontata. Chi fa questo mestiere non può non saperlo”. Focalizzarsi piuttosto su altre lingue, che permettano di dialogare con i mercati di riferimento del settore. “Suggerisco almeno un’altra lingua europea e una extraeropea”. Nello specifico, racconta Gentile, “il tedesco, che fa la differenza e copre il mercato dei tour operator, e una tra cinese, russo e arabo”.

A questo proposito un’esperienza all’estero può essere una buona idea, nonché un buon biglietto da visita per le aziende.

Cambiare spesso
Abbandonare l’idea del posto fisso. “Le carriere monoaziendali non piacciono – sottolinea Gentile -. Meglio cambiare spesso attività, con scienza, per crescere di livello”.

Essere uomini aiuta
Non è solo un luogo comune che le donne siano maggiormente penalizzate nei contesti lavorativi. “Nel turismo il personale che ricopre ruoli di base è per l’80% femminile, nel middle management il rapporto è 50 e 50, mentre i ruoli di top management sono ancora ricoperti soprattutto da uomini”. Dati che possono scoraggiare, ma che invece dovrebbero proiettare a un cambio di mentalità. Buona pratica per le donne può essere quindi quella di “non far pesare il fatto di essere donne e dipendere dalla famiglia, ma mostrarsi disponibile”.

Studiare sempre
Infine, il titolo di studi non basta.  “Se non c’è aggiornamento - conclude Gentile - non c’è possibilità di crescita. Non si può smettere mai di studiare”.

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