Ultimo aggiornamento alle 08:03
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Aerei, mancano
piloti qualificati
L'indagine della Iata

La continua crescita del traffico passeggeri non fa che aggravare il problema della scarsezza di risorse preparate da inserire nell’organico dei vettori quali membri dell’equipaggio e piloti. A sollevare la questione è la Iata, che ha diffuso i dati relativi all’indagine globale effettuata tra i professionisti Hr a proposito dei nodi del recruiting nel trasporto aereo.

La sfida maggiore è trovare personale preparato
Dal sondaggio è emerso come oltre il 73% degli esperti intervistati sia convinto che i bacini di crescita principali del comparto siano quelli relativi agli equipaggi e alle operazioni di terra. E proprio qui sta il punto: a fronte, infatti, di una richiesta in costante aumento da parte dei vettori mancano i candidati con i giusti livelli di competenza e le qualifiche necessarie. Il 48% dei professionisti che operano nel settore delle risorse umane ha di conseguenza dichiarato che la sfida maggiore sarà il trovare nuovi talenti, dal momento che solo il 28% degli intervistati ritiene efficace l’attuale livello di formazione dei candidati.

Da qui la necessità, da parte delle stesse compagnie aeree, di integrare le conoscenze preesistenti degli aspiranti piloti o membri dell’equipaggio degli aerei con un training interno, avvalendosi di partner specializzati in formazione.

Servizio clienti: la tecnologia non basta
Ma dalla ricerca emerge anche che occorrerà investire maggiormente in figure specializzate nel servizio clienti; in quest’ambito, infatti, è ormai diffusa l’opinione che la tecnologia può dare sì un supporto fondamentale, ma non potrà mai sostituire del tutto il rapporto umano con il passeggero.

Il 75% circa degli intervistati prevede, dunque, un aumento delle risorse impiegate nel servizio clienti nei prossimi due anni. “Come compagnia aerea - commenta il vice president del settore Talent Development di Qatar Airways, Brendan Noonan - nell’ambito del servizio clienti il nostro compito è di scoprire le aree in cui l’apporto umano possa andare a integrare quello tecnologico, per rendere l’esperienza complessiva dei nostri passeggeri più rapida e piacevole. Da parte dei clienti c’è un’aspettativa, e noi abbiamo il dovere di soddisfarla”.

Stefania Galvan

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