Potrebbe trasformarsi in realtà già a partire da settembre prossimo il faraonico progetto che sfocerà nella costruzione del terzo aeroporto internazionale di Istanbul.
Il consorzio di imprenditori turchi cui fa capo il piano prevede, infatti, di completare entro settembre l’accordo di finanziamento. A vincere la gara di costruzione della struttura, una delle più grandi del mondo, è stata una joint venture di società turche, che hanno promesso di pagare allo Stato 22,1 miliardi di euro, oltre alle tasse, nell’arco di 25 anni a partire dal 2017. “L’intenzione - spiega Nihat Özdemir, il chairman del gruppo Limak, una delle aziende del consorzio - è di rendere operativo l’aeroporto a partire dal 2017; penso che inizieremo i lavori il prossimo anno”.
La prima fase dovrebbe essere ultimata in 42 mesi e includere due terminal e tre piste d’atterraggio; a compimento dei lavori la struttura arriverà a una capacità di 70 milioni di passeggeri. Il progetto è complesso e richiede circa 2,5 miliardi di metri cubi di materiale di riempimento, dal momento che l’area individuata per il nuovo scalo è ricca di miniere di carbone a cielo aperto, che vanno colmate. Inizialmente il consorzio pensava di recuperare il materiale dai lavori per il Canale di Istanbul ma, visto che quest’ultimo progetto è stato ritardato, occorrerà trovare altrove i detriti di riempimento. “Dovremo procurarci il materiale - ammette Özdemir - perché abbiamo bisogno di iniziare subito”.
