L'estate del recupero. Per la Romania l'alta stagione si è rivelata decisiva per dare impulso alla componente italiana.
"In questi mesi - spiega Ioana Podosu Ciutre, direttore dell'Ente Nazionale per il Turismo della Romania - l'incremento è stato di circa 4,5 punti percentuali. Da gennaio a luglio l'inbound nel Paese si è mantenuto in linea con i flussi registrati l'anno precedente, toccando i 190.000 arrivi circa".
L'Italia conquista, così, la quarta posizione nel ranking dei principali mercati emissori dopo Ungheria, Bulgaria e Germania.
Cultura, tradizioni e city braek i prodotti dell'autunno, cui l'ente dedicherà una campagna outdoor: "Ci focalizziamo - spiega la direttrice - su Transilvania e Bucovina, ideali per le vacanze natura, mentre proponiamo Bucarest e Timisoara come mete culturali adatte per city break".
Con un tentativo in più: spingere prodotti nuovi come ecoturismo, turismo wellness e rurale. Al trade saranno dedicati un roadshow a tappe ed eventi di presentazione.