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La svolta cubana: i privati entrano nell'industria turistica

Il governo cubano apre ai privati. È notizia di questi giorni la decisione di autorizzare l'industria statale del turismo ad appaltare pranzi, escursioni e altre attività a imprese private. In realtà queste ultime hanno già accesso dallo scorso anno ad alcuni settori statali, ma finora il turismo era stato escluso da questa apertura ai privati.
L'industria dei viaggi è la più grande del Paese, con ricavi che si aggirano sui 3 miliardi di dollari e un totale visitatori che, nel 2012, è salito a 2,8 milioni.
La nuova regolamentazione, pubblicata sulla gazzetta ufficiale cubana, autorizza dunque le agenzie turistiche statali ad avvalersi dei servizi degli oltre 5mila bed and breakfast e dei 1700 ristoranti privati che attualmente operano nel Paese; lo stesso vale sul fronte dei trasporti e  dell'intrattenimento. Inoltre da ora in poi alberghi e altre strutture turistiche potranno stipulare contratti con imprese private per fornire i pasti ai loro impiegati.
La decisione rientra nel piano di modernizzazione dell'economia cubana attuato dal presidente Raul Castro, che sta incentivando il settore privato con l'obiettivo di arrivare a creare un milione di posti di lavoro aggiuntivi nel Paese. Allo stato attuale sono più di 450mila le persone impiegate in piccole realtà private, oppure lavoratori autonomi in imprese di costruzione, trasporti, intrattenimento e ristorazione, cui si aggiungono oltre 200 cooperative.

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