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Gli operatori francesi a Hollande: "Vogliamo un vero ministro del Turismo"

di Stefania Galvan

Nominare un ministro del Turismo 'reale', con la flessibilità e il portafoglio necessari per dare nuovo slancio a un comparto in difficoltà.

Questo è quanto gli operatori francesi chiedono a François Hollande, il neopresidente della Repubblica Francese. Dopo il suo trionfo di ieri, la Francia volta pagina dal punto di vista politico e il comparto si attende che lo faccia anche da quello turistico.

In effetti, a parte qualche dichiarazione generica, finora il turismo non ha avuto un ruolo di primo piano nel corso dei dibattiti presidenziali. Un approccio ben diverso da quello di Obama, che aveva fatto entrare il turismo in campagna elettorale come veicolo per la crescita e la creazione di posti di lavoro, dichiarando di voler trasformare gli Stati Uniti nella destinazione turistica leader del mondo.

Comunque l'era Hollande è appena iniziata e tutto può accadere. Di sicuro, secondo gli operatori, non si può trascurare un comparto che dà lavoro a 235mila imprese e due milioni di addetti, e rappresenta il 6,2 per cento del Pil. Una leadership che, però, la forte concorrenza internazionale sta rischiando di mettere in discussione.

Già ora il Paese non è che terzo, per entrate valutarie derivanti dal settore, dopo Stati Uniti e Spagna, e il suo share sul totale mondiale di arrivi turistici è sceso dal 9,5 per cento del 2005 all'8,4 per cento del 2009.

"Senza l'elaborazione di una grande politica turistica nazionale - dicono gli operatori - nei prossimi dieci anni il Paese è destinato a scendere al sesto posto nella top ten delle principali mete mondiali".

Secondo il trade occorre dunque creare una filiera dell'industria turistica che raggruppi e coinvolga tutti gli attori di mercato: dagli imprenditori privati agli enti pubblici, da chi lavora nel turismo leisure a chi è specializzato in quello business.

"Combinando i vari settori esistenti - dicono - sarà possibile condurre una politica coerente, dinamica e ambiziosa per la destinazione, gli operatori e i dipendenti de comparto".

Due gli obiettivi: incentivare alle vacanze il 46 per cento di francesi che non effettua viaggi e rafforzare l'attrattività della destinazione, dei suoi servizi e dei suoi prodotti, per renderla più appetibile ai turisti internazionali. Sarà inoltre necessario investire di più nella formazione iniziale e continua, per arrivare a un livello di eccellenza della filiera su questioni come la qualità dei servizi.

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