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La Tunisia in ripresa, trattative con l'Ue per l'Open Skies

Russia, Asia e Stati Uniti. Secondo Elyess Fakfakh, ministro del Turismo della Tunisia, potrebbe passare da questi tre mercati la ripresa dell'inbound nel suo Paese, dopo le ripercussioni negative della rivolta dello scorso anno, che portò alla sollevazione di Ben Ali.

"Circa l'80 per cento dei nostri visitatori - dice il ministro - giunge da soli sei Paesi. Stiamo cercando di espandere proprio questi". Il turismo, principale fonte di valuta estera per la Tunisia, incide per circa il 6,5 per cento del Pil del Paese e dà lavoro a 500mila persone: la maggiore risorsa economica dopo il settore agricolo.

Nello sforzo di rafforzare il traffico aereo, la Tunisia è in trattative con l'Unione europea per siglare un accordo di Open Skies che renderebbe più semplice, per le compagnie aeree a basso costo, l'utilizzo degli aeroporti tunisini. "I negoziati si apriranno prima di giugno - specifica Fakhfakh - e speriamo che nel 2013 potremo aprire i nostri cieli almeno all'Unione europea".

Intanto, secondo il ministro, si intravedono i primi segnali di ripresa con un aumento di prenotazioni per l'estate: "Quest'anno - annuncia - ci aspettiamo l'arrivo di 6 milioni di visitatori". Lo scorso anno, secondo il bilancio governativo, la Tunisia ha perso il 33 per cento delle entrate valutarie derivanti dal settore.

Il recupero di quote di mercato passa anche dalla cooperazione con gli altri Paesi dell'area. la Tunisia sta quindi lavorando con le altre destinazioni per la creazione di pacchetti intrarregionali volti a favorire i mercati d'oltreoceano come quelli asiatici e gli americani. Una delle idee riguarda la creazione di un 'Tour Romano' che consenta ai visitatori di fare tappa nei siti dell'antica Roma presenti nei Paesi del Meditarraeno. "Quest'anno - spiega il ministro - abbiamo deciso di raddoppiare il budget promozionale fino a raggiungere i 30 milioni di euro".

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