Ultimo aggiornamento alle 11:59
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Il Giappone confida sull'effetto Olimpiadi per il dopo-pandemia

Il Giappone confida sull’effetto Olimpiadi per ritornare presto a occupare un posto di primo piano nel turismo mondiale, una volta che la paura del virus sarà finita. È quanto dichiara il Ministero del Turismo giapponese che però, intanto, si trova a fare i conti con le conseguenze devastanti della pandemia sull’inbound internazionale.

Quaranta milioni di mancati visitatori
A fronte di un costo di 15,4 miliardi di dollari per l’organizzazione delle Olimpiadi il Giappone si aspettava di ospitare qualcosa come 40 milioni di turisti. I Giochi di Tokyo erano infatti la prima fase di un più ampio progetto di ripristino economico, il cui obiettivo era di arrivare a ospitare 60 milioni di visitatori all’anno entro il 2030.

Un piano andato in fumo già a inizio mese, quando - come racconta TravelPulse - il ministro delle Olimpiadi giapponese Tamayo Marukawa ha confermato che nessuno spettatore sarebbe stato autorizzato a partecipare a Tokyo 2020 e che le gare si sarebbero dunque tenute a porte chiuse.

I giornalisti in una bolla
Intanto il Paese ha organizzato una bolla di sicurezza per le migliaia di giornalisti che coprono l’evento sportivo e che hanno dovuto firmare un programma di ‘escorted and controlled tour’ che vieta loro di allontanarsi dal gruppo e di parlare con i residenti e  li obbliga a seguire istruzioni di sicurezza, pena l’allontanamento alla nazione.

Un complesso programma di salvaguardia della salute pubblica che, come spera il ministro del Turismo, potrebbe rappresentare un modello di efficienza per il dopo-pandemia e che, associato a un aggressivo piano di promozione e di sviluppo dell’offerta, potrebbe aiutare i turisti internazionali a tornare nel Paese in futuro.

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