Ultimo aggiornamento alle 15:22
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I rappresentanti del turismo Usa mobilitati contro l'attacco al Campidoglio

Alcuni dei principali rappresentanti dell’industria statunitense legata ai viaggi hanno condannato gli eventi di Washington, che hanno visto i rivoltosi pro Trump farsi strada nel Campidoglio per bloccare la certificazione dei voti.

"Abbiamo osservato gli eventi con un misto di shock, tristezza e delusione - ha commentato in una dichiarazione ripresa da Travel Weekly il presidente e ceo di Asta, Zane Kerby -.  Si è trattato non solo di un attacco a un edificio che è il simbolo democrazia e libertà, ma anche di un atto di violenza e intimidazione".  Allo stesso modo, il presidente e amministratore delegato della Us Travel Association Roger Dow ha rimarcato che l'organizzazione è stata "profondamente scossa dai fatti del Campidoglio, che sono stati visti in tutto il mondo. Tale comportamento non ha posto in alcuna democrazia pacifica, tanto meno in quella del Paese che dovrebbe essere il principale esempio di principi democratici".

Eben Peck, vicepresidente esecutivo per l'advocacy di Asta, ha dichiarato di aver lavorato in Campidoglio per cinque anni e di avervi trascorso molto tempo  negli ultimi 15. Lo ha paragonato a un museo vivente, non solo a un altro edificio di uffici.  "È uno degli edifici più iconici di tutto il nostro Paese - ha detto Peck -. Vederlo profanato in quel modo è stato scoraggiante”.

Dow ha chiesto una rapida fine al "caos a Washington in modo che il Paese possa andare avanti”, idea ripresa da Kerby.  "Oggi, il nostro Paese nel suo insieme e l'industria dei viaggi in particolare stanno affrontando una sfida senza eguali nella storia. Dobbiamo restare uniti come popolo e fare di tutto per superare questa crisi e iniziare a costruire un futuro migliore".

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