Ultimo aggiornamento alle 08:09
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Brexit e roaming:
tariffe liberalizzate,
saranno gli operatori
a stabilirle

È una delle conseguenze della Brexit destinata a infastidire di più i turisti europei decisi a visitare la Gran Bretagna. L’uscita del Paese dall’Ue, infatti, porterà con sé il ritorno della tariffe di roaming, il regime di sovrapprezzi per poter utiizzare lo smartphone all’estero.

Tariffe che, dal 15 giugno 2017, sono state rimosse entro i confini dell'Unione europea e, in seguito, anche in Norvegia, Islanda e Liechtenstein (che con la Ue formano lo Spazio economico europeo). I residenti dei vari Paesi del See possono dunque spostarsi dalla propria nazione utilizzando la stessa tariffa come da casa, senza l'aggiunta di costi, come spiega il cosiddetto Rlah (Roaming Like at Home).

Intesa provvisoria
Una regola che, dal 1 gennaio 2020, non varrà più per la Gran Bretagna, anche se l’intesa raggiunta la sera di Natale sarà soltanto provvisoria perché si attende la ratifica da parte del Parlamento europeo, che dovrebbe arrivare a marzo 2021. Al momento, però, non è chiaro come agiranno gli operatori di telefonia circa il roaming per gli europei che andranno nel Regno Unito e viceversa.

Campo libero agli operatori
Leggendo il testo dell’accordo sulla Brexit in materia di roaming, spiega investireoggi.it, Il comma 4 dell’articolo SERVIN.5.36 chiarisce quanto segue: “Nessuna disposizione del presente articolo obbliga una parte a regolamentare le tariffe o le condizioni per i servizi di roaming mobile internazionale”.

Sia l’Europa che il Regno Unito avranno dunque campo libero nel decidere quali potranno essere le tariffe e soprattutto saranno liberi di imporre una regolamentazione differente da quella attuale. L’Rlah prevede prezzi calmierati anche per quanto concerne i gb da utilizzare all’estero. Il prezzo massimo stabilito è di 3,50 euro per ogni gb consumato. Pur rispettando ancora l’Rlah, dunque, gli operatori potrebbero alzare i costi del roaming fino alla soglia di 3,50 euro.

Roaming terra di nessuno
La situazione è, dunque, molto incerta, anche se sembra che alcuni  dei più importanti operatori di telefonia britannici abbiano dichiarato di non aver intenzione di rincarare le tariffe. In ogni caso dal 1 gennaio 2021 i cittadini (possessori di sim italiane) che visitano il Regno Unito dovranno fare riferimento al proprio operatore telefonico circa gli addebiti roaming.

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