Ultimo aggiornamento alle 11:25
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Europa alla prova: dopo il forte calo arriva il recupero, ma non per tutti

Secondo l'ultimo rapporto trimestrale dell'European Travel Commission dedicato a ‘Turismo europeo: tendenze e prospettive’, la crisi sanitaria globale ha trascinato il settore turistico in Europa in una crisi epocale, con poche garanzie sui tempi di ripresa.

Una flessione del 54%
Come riportato da Eturbonews, le ultime previsioni indicano che i viaggi in Europa dovrebbero quest’anno subire una flessione del 54 per cento rispetto al 2019. Per ridurre al minimo gli effetti a catena dell'epidemia, i sistemi economici di tutta Europa stanno iniziando a ripartire, stimolando il turismo per cercare di limitare le ricadute finanziarie della pandemia.

Ripresa variabile
Il ritmo della ripresa per destinazione varierà e dipenderà dai flussi di turisti domestici e internazionali e dal rilancio della fiducia dei consumatori. Il rapporto di Etc afferma che la crescita del turismo europeo rimarrà al di sotto dei livelli del 2019 fino al 2023.

I numeri
Durante i primi quattro mesi del 2020, l'Europa ha registrato un calo del 44% degli arrivi di turisti internazionali rispetto al stesso periodo nel 2019. E la perdita di posti di lavoro nel settore turistico in Europa nel 2020 potrebbe essere compresa tra i 14,2 e i 29,5 milioni.

Il futuro
L'incertezza domina ancora le scelte degli addetti di settore e la durata delle restrizioni causa pandemia sarà fondamentale per determinare le perdite a medio termine. I dati comunicati dalle destinazioni per i mesi di aprile e maggio riflettono il forte calo subito, con la Croazia (-86%) Cipro (-78%) fra le mete in maggiore difficoltà, proprio come l'Italia e il Regno Unito.
Nonostante il forte calo dell'Islanda (-52%) negli arrivi, il rigoroso sistema di tracciamento ha permesso all'Isola di aprire con fiducia i confini ai viaggi internazionali questa estate.

Spiraglio di luce
A ivello globale, gli ultimi dati disponibili hanno mostrato un calo del 96,9% delle prenotazioni in Europa nel periodo gennaio-maggio 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Ma uno spiraglio di luce comincia a intravedersi, poiché si segnala un incremento nella prenotazione dei voli per destinazioni come Grecia, Portogallo e Spagna per luglio e agosto.

Chi recupera prima
Un rapido e stabile recupero della domanda di viaggi potrebbe favorire le destinazioni che fanno più affidamento sui viaggiatori nazionali e sui voli a corto raggio.  La percentuale media di viaggiatori domestici è del 44,5% nelle destinazioni dei paesi europei, mentre gli arrivi a corto raggio ammontano al 77% di tutti i viaggiatori.
Combinando sia gli arrivi dall'interno del paese sia la dipendenza dai viaggi a corto raggio, Germania, Norvegia e Romania probabilmente saranno più veloci e più stabili nella ripresa.

Digitalizzazione e nuove tecnologie
Il rapporto rileva infine che digitalizzazione e nuove tecnologie con metodi più touchless hanno contribuito a permettere la riorganizzazione delle attività turistiche.
Eduardo Santander, direttore esecutivo di Etc, ha dichiarato: “La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto profondo in tutto il settore. Abbiamo parlato a lungo di crescita sostenibile, cambiamenti climatici, digitalizzazione e innovazione, questa è un'opportunità per premere il pulsante di reset, sfidare modelli prestabiliti e infine prendere sul serio tutti questi argomenti”.

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