Ultimo aggiornamento alle 09:52
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Frontiere Ue, si discute per la riapertura:
i Paesi ammessi e quelli in black list

Si cerca l’accordo a Bruxelles per la riapertura delle frontiere ai Paesi extra Ue. Entro il primo luglio l’Europa dovrà decidere se allentare o estendere le restrizioni in entrata, sulla base del quadro epidemiologico dei singoli Stati.

Le prime bozze dell’accordo prevederebbero l’apertura dei confini ai Paesi che, negli ultimi 14 giorni, abbiano registrato meno di 16 positivi ogni 100mila abitanti, si legge sul Sole 24 Ore.  

Una condizione che, allo stato attuale, confermerebbe l’esclusione dalla lista dei Paesi ammessi di Usa, Russia e Brasile.

Potrebbero, invece, essere ellentate le restrizioni per i turisti provenienti dalla Cina, se Pechino garantisse la reciprocità dell’accordo.

Gli ammessi
La Cina si aggiungerebbe così a un elenco di altri 14 ammessi: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay.

Estate senza Usa
Nel frattempo, aumenta la preoccupazione in Italia per le ricadute sul turismo (in particolare nelle città d’arte) di un’eventuale estensione dei divieti agli Stati Uniti. Il mancato arrivo dei turisti d’oltreoceano, secondo le ultime stime Coldiretti, farà perdere 12,4 milioni di presenze in estate e avrà pesanti ricadute sulla filiera del Made in Italy. Una perdita, sottolinea l’associazione, “che si somma a quelle dei viaggiatori provenienti dalla Russia, in costante crescita negli ultimi anni”, e che difficilmente potrà essere colmata da altri mercati. Sono infatti “deboli i segnali che arrivano ancora sulle presenze da Germania e nord Europa nonostante la riapertura delle frontiere da quasi 15 giorni”.

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