Ultimo aggiornamento alle 14:59
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Brexit, al via una settimana decisiva

Si apre oggi un’altra settimana calda per la Brexit. Dopo la battuta d’arresto a Westminster e la richiesta di rinvio  inoltrata alla Ue, il governo di Boris Johnson pensa di avere i numeri necessari per ottenere la ratifica parlamentare dell’accordo di uscita rispettando così la scadenza fissata il 31 ottobre.

Secondo quanto riportato dalla Stampa, Johnson ha avanzato la richiesta di rinvio a Bruxelles come gli imponeva la legge, inviando tuttavia tre lettere; la richiesta di rinvio indirizzata al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk non firmata; una seconda lettera firmata in cui spiega perché una proroga rappresenterebbe un errore e una lettera di accompagnamento dell’ambasciatore britannico all’Ue Tim Barrow in cui si specifica che la richiesta di rinvio è motivata da  un obbligo di legge.

Esito incerto
La richiesta è nelle mani di Bruxelles, che  aspetterà di vedere gli sviluppi di questa settimana a Westminster prima di decidere come muoversi. Secondo il Sunday Times, in caso di mancata ratifica, Bruxelles potrebbe optare per un rinvio fino al febbraio del 2020. Ma il governo britannico sostiene di rispettare la scadenza di fine ottobre. "A dispetto delle bravate parlamentari, sembra che adesso abbiamo i numeri per far passare l’accordo” ha spiegato il ministro degli Esteri Dominic Raab.
Nel frattempo, come riportato dall’Ansa, il Consiglio dell'Ue ha segnalato di aver adottato la decisione sulla firma dell'accordo di recesso e la bozza adattata delle conclusioni del Consiglio, che ora sarà inoltrata al Parlamento europeo per ottenerne il consenso.

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