Cinque settimane di sciopero contro la riforma delle Sncf hanno inevitabilmente lasciato il segno non solo sul settore ferroviario, con disagi e ritardi, ma anche sull’inbound in Francia. A quantificare i danni ci hanno pensato gli esperti, che stimano una perdita di 100 milioni per ogni giorno di sciopero.
Intanto i proprietari di ristoranti e alberghi di alcune località balneari lamentano un crollo delle prenotazioni soprattutto da parte dei visitatori della terza età, che preferiscono solitamente spostarsi in treno, mentre secondo le agenzie di viaggi in poco più di un mese il tasso di occupazione è sceso del 10%.
“All’inizio - racconta un titolare a euronews.com - le persone si sono adattate, ma ora non vogliono rischiare di trovassi coinvolte negli scioperi, quindi o annullano gli spostamenti, oppure li rimandano”.
