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Gerusalemme, Santo Sepolcro chiuso per protesta

Le Chiese cristiane di Gerusalemme hanno deciso di chiudere al pubblico il Santo Sepolcro. Attraverso un comunicato congiunto, Chiesa cattolica, Chiesa Ortodossa e armena hanno reso noto che la decisione è stata presa in segno di protesta contro la legge in discussione al parlamento israeliano sull'esproprio di terreni delle chiese e la possibilità di introdurre tasse municipali.

La notizia ha fatto subito scalpore tra i media internazionali. Ogni anno il sito registra centinaia di migliaia di visite da parte di fedeli in pellegrinaggio e turisti.

Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat. "La Chiesa del Santo Sepolcro e gli altri luoghi di preghiere delle Chiese sono esenti da tasse municipali. In merito non c'è alcun cambiamento e così continuerà ad essere. Ma - ha osservato - sembra forse ragionevole che aree commerciali come alberghi, sale di ricevimento e altri affari siano esenti da tasse municipali per il solo fatto - ha aggiunto - di essere di proprietà delle Chiese? Perché l'albergo Mamilla le paga e il Notre Dame che gli sta di fronte deve essere esentato?".

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