È decisamente prematuro valutare quali potranno essere gli effetti sul turismo dell’attentato avvenuto ieri nel tardo pomeriggio a Barcellona, e dai rappresentanti del settore arriva un pragmatico appello alla calma.
Lo ha detto il presidente degli albergatori spagnolo, Joan Molas, ma anche il segretario dell’Omt, Taleb Rifai, nel suo messaggio di cordoglio diffuso attraverso una nota stampa, ha sottolineato la necessità di “rimanere uniti, come comunità internazionale”.
Non si può escludere che, come avvenuto nel caso di Parigi, gli effetti sul settore potranno essere tangibili nell’immediato, per poi alleviarsi nel medio e lungo periodo.
Sta di fatto che il turismo per l’economia spagnola attualmente vale l’11% del suo intero Pil, secondo quanto riporta il quotidiano economico spagnolo Expansiòn, e per Barcellona la quota aumenta sino al 12%.
Secondo quanto diffuso dal Ministero del Turismo del Paese iberico, il primo semestre del 2017 ha visto arrivare in Spagna 36,3 milioni di turisti stranieri, una cifra che ha segnato un +11,6% sui dati dello stesso periodo 2016. Lo scorso anno il consuntivo si era chiuso a 75,5 milioni di arrivi e ,secondo quello che riporta il quotidiano economico, le attese per l’anno in corso erano di arrivare a quota 83 milioni.
Nello specifico Barcelloa nel 2016 a ricevuto circa 30 milioni di turisti, decretando la Catalogna come regione turistica per eccellenza nel Paese: e fino a giugno 2017 i milioni di visitatori arrivati nella sua capitale erano stati 8,6.
In termini di entrate turistiche questi volumi corrispondono a cifre notevoli: nel 2016 le entrate turistiche in Spagna sono state di 54 miliardi di euro.
