Ultimo aggiornamento alle 15:06
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Stop a Booking.com in Turchia, ma il provvedimento non giova alle adv

Non si placa in Turchia la polemica sulla questione di Booking.com dopo che, il 31 marzo, un giudice di Istanbul ha ordinato la chiusura dell’attività del portale in Turchia a causa delle segnalazioni di sospetta concorrenza sleale da parte delle agenzie di viaggi del Paese.

Il provvedimento, infatti, non ha avuto ripercussioni positive sull'attività dei dettaglianti, sia perché gli albergatori sono insorti in difesa del portale, sia perché i clienti, invece di entrare in agenzia, hanno scelto di andare sui siti concorrenti quali Tripadvisor, Tatilsepeti e Trivago, che sono arrivati ad aumentare la propria attività in Turchia anche del 30 per cento.

Trivago, ad esempio, è già presente da due anni nel mercato turco, ma è sempre stato all’ombra del leader indiscusso, Booking.com appunto. Ora, invece, secondo quanto riportato dal giornale Dünya, dal mese di aprile l’attività sul portale è aumentata significativamente e gli stessi responsabili di Trivago hanno dichiarato al giornale di aver dedicato ulteriori sforzi promozionali al mercato turco proprio per cavalcare l’onda dell'incremento inaspettato delle prenotazioni.

Leggi anche: turchia, trivago, Booking.com
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