Ultimo aggiornamento alle 16:41
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Caraibi, il ritorno degli europei. Il bilancio Cto

Sono tutti a segno più i bilanci dell'inbound nelle isole maggiori dei Caraibi, soprattutto grazie al ritorno della componente europea.

Secondo i dati diffusi dalla Caribbean Tourism Organization e relativi al primo semestre dell'anno, in Repubblica Dominicana gli arrivi sono stati 2.669.625, pari all'8 per cento in più rispetto al primo semestre del 2013. Il mese migliore per il Paese è stato maggio, con un aumento di 17,1 punti e un totale di 385.911 arrivi. Dall'Europa l'incremento complessivo nei primi sei mesi è stato del 7,6 per cento.

Soddisfacente anche la performance di Cuba, che da gennaio a maggio ha ospitato 1.478.381 visitatori, con una progressione di 4,6 punti percentuali e una crescita dei bacini europei pari al 7,4 per cento.

La Giamaica, invece, chiude lo stesso periodo di Cuba con 887.253 arrivi e un aumento dell'1,6 per cento. Anche in questo caso i mercati del Vecchio Continente fanno la parte del leone, con un aumento del 9,7 per cento rispetto al 2013, che va a compensare ampiamente il -0,6 per cento di arrivi dagli Stati Uniti.

A parte pochi casi, come Bahamas e Curacao, gli altri Paesi caraibici membri dell'Organizzazione hanno consuntivato tutti un trend positivo, con picchi quali quello di Grenada, che da gennaio a giugno ha riportato un incremento di 18,6 punti percentuali sull'anno scorso, o di Monserrat, a più 35,3 per cento nei primi cinque mesi del 2014.

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