Ultimo aggiornamento alle 15:10
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Assohotel: la pressione fiscale schiaccia il ricettivo, chiuse 1.800 imprese

Il 2013 sarà un anno da dimenticare per il ricettivo alberghiero.

Secondo una ricerca Assohotel, sarebbero 1.808 le imprese che hanno chiuso l'attività, con un saldo negativo di 690 unità. Sarebbero rimaste operative, complessivamente, circa 48.600 aziende dell'ospitalità, mentre le nuove aperture ammonterebbero a 1.118.
"Osservando i flussi tra iscrizioni e cessazioni degli ultimi cinque anni – osserva l'associazione di categoria di Confesercenti -, il 2013 sembra dunque essere stato l’anno peggiore, anche se si nota un leggero miglioramento nel numero di chiusure rispetto al 2012. Dal 2009 ad oggi il saldo negativo è di quasi 2.500 imprese".

Diversi i problemi alla base, non  da ultimo quello legato alla stagionalità dei flussi turistici, anche se è la fiscalità a pesare di più sul comparto ricettivo, con una pressione stimata da Assohotel attorno al 67,5 per cento.

"In questi anni i prezzi sono stati sollecitati soprattutto dal comparto degli energetici – aggiunge Assohotel in una nota -. E tra il 2011 e il 2013 le tariffe dei rifiuti solidi urbani sono cresciute del 12,7 per cento. Nel 2011 un albergo di 1.000 mq spendeva, per i rifiuti solidi urbani, circa 4.856 euro l’anno, ma ora si stima che un albergo farà fronte a un aggravio di spesa di 1.208 euro rispetto al 2011".

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