Un patrimonio da valorizzare per attrarre i turisti internazionali. Questa l'eredità culturale dell'Italia secondo il sondaggio condotto dall'Isnart.
L'Istituto nazionale di ricerche ha intervistato un campione di connazionali sulla gestione dei nostri tesori d'arte e l'88 per cento degli interpellati ha risposto che va gestito come una risorsa in grado di generare risultati anche economici, mentre solo l'1 per cento non la pensa così.
Un dato che, secondo l'Isnart, è indice di come tutti - operatori della filiera del turismo, esperti, ma anche la gente comune - si aspettino un radicale cambiamento del modo in cui il sistema pubblico ha finora amministrato i beni culturali.
La motivazione più diffusa (circa il 50 per cento delle risposte) di questo orientamento è la consapevolezza che il patrimonio culturale è uno dei maggiori punti di forza dei nostri territori.
Ma molti (circa il 30 per cento) sottolineano anche come si tratti semplicemente di allinearsi a quello che accade negli altri Paesi, dove il patrimonio culturale è un potente volano di sviluppo anche economico.
Per gli italiani, dunque, è una grave colpa lasciare inutilizzati i nostri tesori e una strada percorribile è quella delle collaborazione pubblico-privato per riuscire a valorizzare i beni culturali realizzando insieme i grandi progetti che richiedono cospicui finanziamenti.
