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Babbi, Enit
I sei mesi
della svolta

di Oriana Davini

La questione dei visti, il pressing sull'approvazione del Piano strategico del Turismo e il dialogo con le Regioni e le associazioni di settore: sono queste le insegne dei primi sei mesi dell'era Babbi all'Enit.

Il direttore generale approfitta dell'assemblea Astoi per fare il punto della situazione: "Il turismo in Italia ha tre barriere – tuona -: fisiche, burocratiche e culturali, perché tutti parlano di turismo ma nessuno ci pensa in modo strategico".

La prima emergenza gestita da Andrea Babbi ha riguardato lo stanziamento di 300mila euro per consentire ai consolati, soprattutto quelli russi, di rilasciare i visti. "Da gennaio a maggio i visti rilasciati sono cresciuti del 40 per cento, con punte dell'80 al consolato di San Pietroburgo", commenta il d.g.

Un altro punto focale è il rapporto con le Regioni: "Ci siamo seduti intorno a un tavolo e abbiamo riaperto il dialogo - sottolinea Babbi - e lo stesso abbiamo fatto con le associazioni. Dobbiamo decidere insieme politiche reali per le imprese e i territori".

Messa in discussione dell'argomento fiere, riapertura strategica di sedi che erano state chiuse, come quella di Mumbai, e un piano per decidere il posizionamento di nuovi uffici in mercati dal forte potenziale, come il Sudafrica: "Abbiamo l'Expo che ci aspetta, ora ci serve l'approvazione del Piano strategico del Turismo", conclude Babbi.

Leggi anche: andrea babbi, Enit-Agenzia
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