Una data annuale per fissare prezzi dei biglietti dei musei, importi della tassa di soggiorno (possibilmente unificati a livello nazionale) e balzelli di ogni tipo. Questo chiede Vincenzo Proto, amministratore unico di Avvenire Viaggi a Maiori (Salerno), alla politica italiana nell'ambito dell'iniziativa 'Turismo in Parlamento' lanciata da TTG Italia.
Non è possibile operare in corso d'opera, sottolinea Proto, che sostiene come questo riordino creerebbe anche un ritorno d'immagine positivo per il Paese.
Viviamo da sempre ed ultimamente ancora di più la sregolatezza nella gestione della definizione dei costi riferiti ad ingressi ai siti monumentali, alle tasse di soggiorno, alle tasse di sbarco, alle tasse aeroportuali e così via - dice -. Noi programmiamo i viaggi in anticipo rispetto alla data della loro esecuzione e siamo costretti puntualmente a dover vigilare su variazioni di prezzo e sulle dinamiche di prenotazione ai vari siti.
Inoltre, l'applicazione della tassa di soggiorno crea difformità di regolamentazione da un Comune all'altro. Ad esempio il Comune di Lecce ha istituito la tassa di soggiorno di 1 euro, però da qualche settimana è pervenuta la notizia che tale importo verrà considerato fino al 30 Aprile e dal 1° Maggio il costo sarà di 2 euro. O ancora, il Comune di Bologna ha istituito una tassa di soggiorno camaleontica che viene sviluppata in base al costo della camera, etc.
Non è possibile operare in corso d'opera.
Cosa proponiamo?
Stabilire una data annuale che potrebbe essere maggio e definire per l'anno successivo (es. maggio 2013 per l'anno 2014) i costi degli ingressi e le esenzioni ai siti monumentali, la definizione della tassa di soggiorno (che potrebbe essere definita a livello nazionale, considerando 1 euro per stella, uguale per tutti i Comuni d'Italia).
Dopo tale data non potranno essere apportate modifiche fino al maggio dell'anno successivo. Questo sistema eviterebbe contraccolpi continui per noi che poi dovremmo rivalerci sui clienti, ma il più delle volte ci rimettiamo quell'euro, che sembra irrisorio, ma rapportato ad un gruppo ci fa sopportare rimesse continue e cospicue. Inoltre, creerebbe un ritorno d'immagine positivo a livello internazionale ed una serenità collettiva, potendo redigere i contratti e programmare i pacchetti includendo addirittura questi costi a monte, evitando l'esborso continuo ai partecipanti al viaggio
