Abano sta perdendo la clientela tedesca. La Merkel ha, infatti, stretto i cordoni della borsa sul sistema mutualistico e, come risultato, i pazienti tedeschi hanno deciso di rinunciare alla stazione italiana, non ottenendo più i rimborsi delle prestazioni sanitarie.
Optano, quindi, per la domestica Baden Baden o per le terme austriache e slovene, più a buon mercato delle nostre.
Il risultato è che una decina di anni fa la clientela tedesca faceva da sola più del 60 per cento delle presenze negli oltre cento alberghi del bacino termale euganeo, il più grande d'Europa, mentre oggi è abbondantemente sotto il 30.
Dal 2007 al 2011, secondo quanto riportato dal corriere.it, le presenze in meno sono state 900mila "e nei primi sei mesi 2012 - sottolinea l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi - resta preoccupante anche il calo di turisti italiani: i loro arrivi, che rappresentano il 12 per cento del totale, segnano un meno 2,4, quelli tedeschi e austriaci scendono del 3-4 per cento. Crescono invece le presenze di russi (più 30) e ucraini".
Secondo Federalberghi nel primo quadrimestre dell'anno la contrazione media del fatturato è stata del 15 per cento, con punte del 30 in alcune strutture, e nell'ultimo decennio sono stati chiusi 18 hotel all'interno del bacino termale euganeo.
Gianluca Bregolin, presidente degli albergatori di Abano-Montegrotto, ha scritto così al consiglio regionale, impegnato in una seduta straordinaria sulla crisi del bacino termale: "Siamo in un momento, come per molte altre imprese in Italia, in cui dobbiamo cercare di salvare il salvabile e fare di tutto per tenere gli alberghi aperti, assicurando un posto di lavoro ai dipendenti, indipendentemente dal contratto applicato. Le aziende, in questi momento di stagnazione, non possono garantire ai lavoratori quello che davano in passato".
