Bilancio in rosso per il turismo da diporto delle coste italiane.
A mancare all'appello dell'appuntamento estivo è stata infatti una parte cospicua del popolo degli amanti del mare che, a causa della crisi economica e sotto la minaccia della tassa di stazionamento, ha finito con lo scegliere altri lidi o con il riporre nel cassetto la propria passione. "I porti sono rimasti deserti", denuncia Mauro Cutrufo, responsabile Enti Locali con delega a Roma Capitale. Il turismo da diporto infatti, ha registrato in questi ultimi mesi un calo del 40 per cento quanto alle presenze degli italiani e un calo dei flussi stranieri dell'80 per cento.
"Eravamo in corsa per essere i primi nella scelta delle vacanze - continua Cutrufo - e ora siamo scivolati al ventesimo posto, mentre i diportisti hanno preferito altre mete vicine come Croazia, Francia, Grecia e anche i Paesi del Nord Africa".
Un colpo basso per il turismo nautico della Penisola che conta oltre 2milioni di appassionati, circa 400mila imbarcazioni circolanti e un fatturato relativo che negli ultimi 4 anni si è ridotto pesantemente passando da 6 a 3 miliardi di euro. Un crollo preoccupante, secondo il senatore, che "mancando il fruitore finale rischia ora di infliggere una battuta d'arresto ai progetti del raddoppio del porto di Ostia e della costruzione ad esso collegata di un campo da golf".