Il ritorno di immagine positivo tanto auspicato sembrerebbe essere arrivato.
Napoli chiude la sua tappa dell’America’s Cup con numeri in positivo e un prestigio internazionale in qualche modo ritrovato, complice anche una copertura mediatica mondiale, con la trasmissione della kermesse in 197 Paesi e una stima di 75 milioni di telespettatori.
I dati della manifestazione velistica parlano chiaro: Gesac, società di gestione dello scalo partenopeo di Capodichino ha registrato il 5 per cento di traffico in più, con 85mila transiti tra le giornate del 6 e del 10 aprile. Il Public Event Village, epicentro della manifestazione, ha ospitato 1,5 milioni di visitatori solo nel giorno dell’inaugurazione. Sul fronte politico, le istituzioni rilasciano cifre ancora più impressionanti: il governatore Stefano Caldoro parla di "400mila persone in strada nel corso della manifestazione", mentre il primo cittadino Luigi De Magistris non svela ancora i numeri, ma si sbilancia nel dire che "in termini di ritorno economico i numeri sono di gran lunga maggiori di quanto speso". La spesa, stando alle prime stime, si è aggirata sui 15 milioni di euro, ma ha potuto contare su finanziamenti europei pari a 22 milioni di euro.
Spaccata invece l’opinione del mondo ricettivo. I primi dati sull’occupazione parlavano di tassi pari all’80 per cento che, in alcuni casi, hanno raggiunto il 90 per cento. Un risultato giudicato da Ettore Cucari, presidente Fiavet Campania e Basilicata, "un buon punto di partenza per l’incoming. Ma occorre che la città faccia sistema e pensi ai prossimi eventi, come il World Urban Forum e il Forum delle Culture previsti per il 2013".
Sergio Maione, vicepresidente dell’Unione industriali, al contrario non ha riscontrato un grande giro d’affari e pensa alle prossime sfide: “Bisogna vedere come apportare migliorie all’evento per il prossimo anno”.
