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Etoa scrive ad Alemanno contro la tassa di soggiono

di Lino vuotto

La tassa di soggiorno a Roma arriva sui tavoli di lavoro dei tour operator internazionali e, trattandosi per ora di un progetto, mette non poco in difficoltà le aziende. Per questo Tom Jenkins, executive director di Etoa, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al sindaco di Roma Gianni Alemanno ricordandogli i problemi che sta creando. "Le scrivo in quanto l'Etoa è a conoscenza del fatto che il Comune di Roma sta tuttora progettando di imporre una tassa di soggiorno dal 1° gennaio 2011. Nonostante la data sia vicina, l'importo è ancora provvisorio e la modalità di riscossione non è stata confermata - si legge nella lettera - . Sembra anche che la tassa avrà validità retroattiva, pertanto sarà imposta indipendentemente dalla data di prenotazione o da quanto in anticipo il cliente abbia pagato. Si tratta dell'imposizione di una tassa su un consumatore che non era consapevole di tale imposta". In sostanza, Jenkins sostiene che "i clienti delle strutture alberghiere non potranno cancellare la prenotazione senza perdere il deposito e non potranno pernottare senza pagare questa nuova spesa. Inoltre, la clientela dei tour operator paga l'importo totale in anticipo; pertanto i tour operator non possono chiedere loro di pagare un extra per questa tassa. E i margini dei tour operator non sono sufficienti a coprire la perdita". L'attenzione di Etoa si concentra, però, su tempi e modi di imposizione del balzello: "Ciò che è veramente deprecabile - dice Jenkins -  è il periodo di preavviso. L'industria del turismo ha tempi di pianificazione di 18 mesi. Per tassare in un modo che sia sopportabile, questo periodo deve essere rispettato".  

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