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Turismo e sostenibilità: “Serve un nuovo approccio”

Non dati, ma sentiment. Loretta Credaro, presidente Isnart, mette in guardia da un uso troppo standardizzato dei monitoraggi nel turismo, spingendo per la formazione di personale tecnico che sappia leggere anche “fra le righe”.

“Stiamo seguendo 150 piani formativi attraverso cui portare le ricerche a un livello ancora più sensibile - ha dichiarato Credaro al 1° Forum internazionale del turismo italiano - e lavoriamo con il Ministero del Turismo proprio per rispondere alla maggior complessità della domanda di esperienze sostenibili. I visitatori dell’Italia possiedono già molteplici informazioni di servizio, ma è il loro gusto che va compreso di volta in volta e a seconda della specifica offerta dei territori”.

Sulla stessa linea Carlo Fidanza, parlamentare europeo coinvolto nella Relazione sul Turismo Sostenibile. “In Europa stiamo abusando del termine sostenibilità, col rischio di disorientare quando permane uno squilibrio fra la dimensione ambientale ed economica del concetto. Se chiediamo troppo, il turista farà altrettanto con chi offre servizi”. “È lo stesso problema che viviamo con l’overtourism - ha aggiunto Alessandra Priante, direttore europeo Unwto -. Se conosciamo la quantità e la qualità della sua domanda, non è un fenomeno in sé negativo”. A. C.

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