Ultimo aggiornamento alle 15:35
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A Torino il Forum del Patrimonio Mondiale e Agenda 2030

Come gestire il turismo di massa nei siti Patrimonio Mondiale Unesco e come conciliare l’esperienza dei visitatori con la necessità di conservazione dei siti?

Sulle due questioni si è tracciato il punto a Torino, in occasione del Forum sulla Gestione del Patrimonio Mondiale e Agenda 2030 organizzato dalla Fondazione Santagata, specializzata in progetti di ricerca sul tema. Presenti all’incontro alcuni territori sotto la tutela Unesco, tra i quali i Comuni di Urbino, di Genova e di Assisi, con Toscana Promozione Turistica e l’Ente Nazionale del Turismo Giapponese, Visit Jordan e Gran Canaria, tutti concordi sul bisogno di ricevere linee strategiche comuni per attenuare il fenomeno dell’overtourism in alcuni siti.

Matteo Rosati dell’Ufficio Regionale Unesco per la Scienza e la Cultura in Europa (nella foto) ha preso atto della necessità, rimarcando come tuttavia le peculiarità di ogni territorio non facilitino la creazione di una normativa globale. “Non c’è dubbio – ha detto – che il tempo dato dall’agenda 20-30 si stia accorciando e che si dovranno adottare criteri efficaci per far dialogare le iniziative in favore della sostenibilità ambientale e sociale con le attività economiche dell’industria turistica”. La discussione ha fatto emergere quanto tutto questo sia però anche compito delle pubbliche amministrazioni cui fanno capo i beni Unesco, chiamate a sorvegliare con maggiore cura su eventuali fenomeni di sovraffollamento dovuti, ad esempio, ad un’offerta di posti letto incontrollata e spesso responsabile del depauperamento del tessuto sociale locale, cui ogni destinazione deve la propria ricchezza culturale. P. T. V.

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