Ultimo aggiornamento alle 09:45
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Incoming con il fiato sospeso, Bocca: "Finora nessuna disdetta dal mercato Usa"

L’onda lunga del conflitto in Ucraina potrebbe non riguardare solo i turisti russi. A lanciare l’allarme il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca (nella foto), che parla di possibili ripercussioni della guerra sulle decisione di vacanza dei turisti d’oltreoceano. “Gli statunitensi hanno voglia d’Italia - sostiene -. In moltissimi hanno prenotato quest’estate nei nostri alberghi, ma è chiaro che se il conflitto dovesse aggravarsi allora incominceranno ad arrivare le disdette”.

Turisti Usa attenti alla sicurezza
Un contraccolpo non indifferente per l’incoming italiano, se pensiamo che i turisti Usa sono quelli che spendono di più insieme ai russi e ai cinesi. “Finora – precisa al Messaggero - non sono arrivate disdette da oltre Atlantico. Ma gli americani sono molto attenti alla sicurezza, lo abbiamo visto durante l’ondata di attacchi terroristici dell’Isis in Europa. Risultato, se la guerra dovesse inasprirsi ulteriormente allora non solo l’Italia, ma tutti i Paesi Ue verranno visti negli Usa come Paesi a rischio e, quindi, da evitare”.

Bocca tiene però a sottolineare che, al momento non ci sono segnali di questo tipo: “Si tratta - aggiunge - del peggior scenario ipotizzabile per la nostra industria”. Oltre ai russi mancano i cinesi, un mercato che - racconta il presidente Federalberghi - prima della pandemia era in crescita a doppia cifra. “I cinesi - conclude - sono gli altri grandi top spender da cui il settore del turismo oggi deve scontare l’assenza”.

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