Ultimo aggiornamento alle 09:17
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Il grido d'allarme dei parchi a tema. Ira: "I ristori non sono ancora arrivati"

L’associazione Parchi Permanenti Italiani interviene sulla gestione dei 20 milioni di ristori che, seppur stanziati, non sono stati ancora erogati. I parchi tematici italiani si preparano infatti a chiudere la stagione estiva con una perdita media tra agosto e settembre del 35% rispetto allo stesso periodo del 2019. La stima è di chiudere l’anno in calo del 50% sul 2019, purché non intervengano ulteriori misure restrittive o lockdown. L’introduzione del Green pass ai primi di agosto ha bloccato il trend positivo di inizio stagione, spingendo molti potenziali visitatori a optare per attività alternative.

Giuseppe Ira (nella foto), presidente dell’associazione e di Leolandia, ha spiegato: “I parchi a tema credono fortemente nel Green pass e sono stati tra i primi ad introdurlo. Inevitabilmente questa misura ha causato delle perdite, anche per la concorrenza che si è generata nei nostri confronti da parte di altre categorie che non sono state inserite nel provvedimento. Il risultato è che molte realtà si trovano in una condizione di sofferenza finanziaria e non hanno la possibilità di recuperare perché l’autunno è notoriamente meno remunerativo rispetto all’estate e le scadenze di tasse e imposte non si sono fermate. Ci aspettavamo che la fiducia dimostrata nei confronti del governo fosse ripagata con provvedimenti adeguati a sostegno della categoria, come avviene in Francia. Al contrario, stiamo ancora aspettando i 20 milioni di euro del decreto Sostegni Bis, successivamente convertito in legge: l’unico contributo stanziato in 18 mesi”.

Mancano inoltre criteri chiari per l’assegnazione delle risorse, con un evidente rischio di sperequazioni. La Conferenza delle Regioni, ad esempio, ha disposto la ripartizione del contributo tra le Regioni, comprendendo anche quelle nel cui territorio non ci sono parchi di divertimento.
Per questo motivo, l’associazione ha scritto, senza ricevere al momento risposta, al presidente della Conferenza delle Regioni Giuseppe Fedriga, al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini e a tutti i presidenti delle Regioni suggerendo una serie di parametri utili a identificare le aziende della categoria e scongiurare la dispersione delle risorse.

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