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La Sardegna alza la testa, superati gli 8 milioni di presenze

Otto milioni di presenze già raggiunte e la prospettiva di sfondare il tetto dei 10 milioni a settembre. Grazie all’ottimo andamento della componente italiana la Sardegna si appresta a tirare le somme di un’estate che segna finalmente la ripresa dell’incoming per l’isola.

“Agosto non ha tradito - spiega il presidente di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca -, giugno invece è stato assolutamente sotto le aspettative, direi ininfluente dal punto di vista numerico, e luglio è stato inferiore a un anno normale, ma pur sempre superiore al 2020”.

Un inizio faticoso, dunque, poi l’accelerazione con le due settimane centrali di agosto che, spiega La Nuova Sardegna, sono state ai livelli di un anno turistico normale. Ora, però, il grande quesito: i mesi di settembre e ottobre riusciranno a tenere il ritmo?

L'incognita autunnale
“Settembre - constata Carlo Gallino di Mycomp, una società cagliaritana specializzata in servizi turistici e tecnologici - sarà un po’ più complicato. Mancando il grosso degli stranieri, infatti, non sarà sicuramente un mese record. Molto dipenderà anche dall’andamento dei contagi, che potrebbero causare cancellazioni delle prenotazioni”.

Intanto, però, per l’alta stagione una cosa è certa: anche in attesa delle cifre definitive non è certo fuori luogo parlare di ripartenza. “I dati sembrano veramente positivi - spiega l’assessore al Turismo, Gianni Chessa -, ci stiamo avvicinando a numeri importanti. Di sicuro siamo sopra la soglia del 2016, 2017 e 2018. Il 2020 non lo prendo nemmeno in considerazione per ovvie ragioni. In molte strutture abbiamo recuperato terreno sul 2019: si stanno avvicinando a quei numeri. In generale è stata una stagione di forte presenza turistica nell’isola”.

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